I consiglieri regionali di LeU Sardigna Daniele Cocco ed Eugenio Lai hanno presentato una interrogazione sulla necessità di attivare con urgenza le procedure per accedere ai finanziamenti per l’esecuzione gratuita in Sardegna dei test genomici per il tumore alla mammella.
«Il carcinoma della mammella costituisce una patologia molto diffusa anche in Sardegna – rappresenta la patologia tumorale più frequente nelle donne con oltre 1.300 nuovi casi accertati all’anno – dove la comparsa della malattia sembra verificarsi ad un’età più precoce rispetto a quanto si registra nelle altre Regioni – ha detto Daniele Cocco -. Per le donne con una diagnosi di tumore al seno di tipo “ormonale” può essere di grande aiuto poter disporre di test genomici che consentono di prevedere il rischio di recidiva e, quindi, di capire quando la chemioterapia è necessaria e quando può essere evitata, risparmiando inutili tossicità per il paziente e costi per il sistema sanitario.»
«II decreto del ministro della Salute del 18 maggio 2021, stabilisce le modalità di accesso e i requisiti per l’erogazione di 20 milioni di euro annui per l’esecuzione gratuita dei test genomici da parte delle Regioni e delle Province autonome. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale la Regione Sardegna deve trasmettere al Ministero gli atti relativi alle modalità organizzative per la prescrizione e l’esecuzione dei test da eseguire nell’ambito del percorso di cura delle pazienti – ha concluso Daniele Cocco -. Il sistema sanitario regionale deve supportare la grave situazione di disagio delle pazienti con carcinoma mammario, specialmente per quelle già in trattamento, derivante dal dover affrontare molteplici cicli di trattamento chemioterapico altamente debilitanti sia in fase preventiva che in fase adiuvante dopo l’intervento. Non dobbiamo perdere questi importanti finanziamenti, l’offerta dei test genomici gratuiti attraverso una programmazione organizzata da parte dei centri di senologia, favorisce equità di accesso ad importanti test diagnostici anche per le donne più svantaggiate, meno consapevoli e meno informate.»
Antonio Caria