Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha partecipato questa mattina, a Sassari, alla cerimonia di intitolazione della Sala consiliare dell’Università a Camillo Bellieni, politico e storico, principale ideologo e fondatore del Partito Sardo d’Azione assieme a Emilio Lussu e altri reduci della Prima guerra mondiale, principalmente combattenti della Brigata Sassari. Alla presenza del Magnifico Rettore Gavino Mariotti, il Presidente ha tracciato il profilo dell’intellettuale sassarese evidenziandone, attraverso la sua idea di autonomia e federalismo ed il concetto di Stati Uniti d’Europa, la statura anche e soprattutto in rapporto agli altri pensatori europei. “Camillo Bellieni è stato per troppo tempo oscurato e sottovalutato a livello storiografico e politico rispetto ad altre importanti personalità del Novecento, ma rappresenta un esempio di intellettuale con grandi relazioni internazionali che possiamo iscrivere a buon titolo nella storia politica italiana ed europea. È forse la figura più rappresentativa e poliedrica del sardismo. Oggi restituiamo a questo intellettuale e all’intera Sardegna il giusto posto che merita nel pantheon laico dei pensatori sardi”, ha spiegato il Presidente.
In una stagione di nuovo autonomismo, secondo il Presidente della Regione, «questa figura ci restituisce una continuità storica, ci dice chiaramente che le rivendicazioni della questione nazionale sarda hanno una sedimentazione plurisecolare che era stata ben intuita da Lilliu nella sua Costante Resistenziale, che ha trovato uno sviluppo ulteriore in Tuveri e poi, nel sardismo, il suo compimento in un progetto politico organico di riscatto e di rinascita della Sardegna».
Nel corso della cerimonia, ma al piano terra dell’Università, è stata scoperta una targa in onore di Bellieni, che proprio nell’Ateneo di Sassari conseguì la laurea in Giurisprudenza nel 1916.
L’eredità dell’intellettuale sassarese è, secondo il Presidente, di straordinario valore sotto tutti i profili. E non è neanche casuale, ha spiegato, che Bellieni ritrovi nell’arte protostorica isolana le radici più autentiche della spiritualià sarda nelle sue connessioni con il mondo mediterraneo. Il Presidente Solinas ha chiuso il suo intervento con una citazione di Giovanni Lilliu, che, ha evidenziato «pur non avendo militato nelle file del sardismo, credo sia pervaso di sardismo nel suo pensare». «Giovanni Lilliu – ha proseguito il Presidente riprendendo la citazione -. Il sardismo è un grande processo ideologico, politico e culturale, della storia della Sardegna. Sorto sei secoli prima di Cristo, quando i cartaginesi scacciarono i Sardi verso le montagne, li chiusero nella riserva e divisero l’isola in due parti: quella dei maquis partigiani e quella dei collaborazionisti, il sardismo ha accompagnato le evoluzioni dell’isola fino ai giorni nostri, con segni e manifestazioni diverse, ma sempre orientate verso un medesimo fine: riconquistare la nazione perduta, rivendicare la nazione interdetta, riguadagnare la frontiera-paradiso. Fortza Paris».