Una mazzata al turismo sardo, la considera Tore Piana, presidente del Centro studi Agricoli, la sentenza definitiva della Corte Costituzionale ° 86 che in data 23 marzo 2021 ha dichiarato la legge regionale n’1 del 21 Febbraio 2021 negli articoli 1,c,1’,4,5 e 8 Incostituzionali, confermando che la posidonia spiaggiata depositata sugli arenili marittimi sardi è un rifiuto e come tale deve essere trattato. Cade cosi la possibilità di poter rimuovere e trasportare in altri siti all’interno dello stesso Comune ed utilizzare poi come sottoprodotto le stesse in agricoltura, cosi come previsto dalla legge regionale.
«Oggi per le spiagge della Sardegna questa sentenza è una mazzata che colpisce il turismo, non potendo rimuovere con economicità i grossi cumuli di Posidonia e rendendo difficile la fruizione delle spiagge – afferma Tore Piana –. La sentenza obbliga di accumulare all’interno delle stesse spiagge la posidonia rimossa, creando cosi rischi per i comuni di vedersi addebitare le colpe di “discariche abusive”. Inoltre, la posidonia spiaggiata, quando entra in decomposizione è portatrice di insetti, che sono fastidiosi a chi usufruisce gli arenili . La soluzione a questo punto è quella che i comuni i cui litorali sono invasi da enormi quantità di posidonia spiaggiata, possano predisporre all’inizio dell’anno di piani dettagliati per la pulizia degli arenili, raccogliendo e trasportando in discarica la stessa posidonia, a totale contributo a carico della Regione Sardegna, così come già indicato nelle parti restanti della legge regionale n’01 del 2’.02.2021 non colpite dal giudizio di legittimità – conclude Tore Piana – questo deve essere garantito dalla Regione con una propria nota indirizzata ai comuni costieri.»