«Non c’è un minuto da perdere. La Regione Sardegna convochi subito un tavolo tecnico per una gestione rapida dell’emergenza incendi. Chiediamo al presidente Solinas, agli assessori della Difesa dell’Ambiente e dell’Agricoltura, ai vertici del Corpo forestale di Vigilanza ambientale e della Protezione civile regionale di incontrare immediatamente le associazioni di categoria agricola per intervenire con estrema velocità a sostegno delle migliaia di aziende messe in ginocchio dalla furia delle fiamme e per porre in essere nuove azioni di gestione del rischio incendi, ora più che mai necessario per il resto della stagione estiva.»
L’appello arriva dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Luca Sanna, all’indomani dell’ennesima tragedia che ha colpito il mondo delle campagne isolane, con tutta l’area del Montiferru e della Planargia devastate da decine di incendi che continuano a fare paura, viste le condizioni meteo avverse, anche per i prossimi giorni.
«Alla luce di quanto accaduto finora – ha precisato il presidente regionale di Confagricoltura – è necessario impostare subito correzioni indispensabili per la gestione degli interventi sull’antincendio. Il ruolo di agricoltori e pastori deve riassumere la sua centralità nella cura del territorio uscendo dall’angolo di marginalità in cui è stato costretto negli ultimi anni e che ha visto le campagne cadere in una condizione di abbandono e degrado mai vista prima. È tempo che la Regione si doti di uno strumento assicurativo adeguato che venga incontro alle esigenze delle aziende. Un piano capace di assicurare contro tutte le calamità naturali, compresi gli incendi, le imprese agricole. Ciò permetterebbe una riduzione dei tempi di ristoro ed erogazione fondi e soprattutto un risparmio per le casse pubbliche di enormi risorse: in sostanza un cappello assicurativo regionale che metta al sicuro tutto il comparto agricolo rispetto all’incalzare dei mutamenti climatici. La nostra organizzazione – ha concluso Luca Sanna – conferma la disponibilità a fare la propria parte. Ora è tempo che la politica, in particolare quella agricola, batta un colpo: lo vogliono gli agricoltori e i pastori, ma soprattutto i sardi.»