Proseguono le operazioni di bonifica nelle zone dell’oristanese interessate dagli incendi, ma nello stesso tempo parte anche la prima ricognizione dei danni e la rilevazione dei dati. In base alle prime stime, superano il centinaio le aziende agricole interessate dall’incendio e tantissimi sono gli animali morti. In fumo anche alberi di olivo e scorte di foraggio, fienili ed altri mezzi.
«Un disastro sotto ogni punto di vista – afferma la Coldiretti – con la distruzione totale delle erbe e delle essenze che sono alla base dell’alimentazione di pecore e mucche. Per ogni bosco andato in fiamme ci sono danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.»
«Per questo – aggiunge il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba – abbiamo chiesto all’assessorato all’agricoltura di attivare la misura 5.2 del Psr a burocrazia zero dopo una immediata attivazione di una task force che possa rilevare i dati delle perdite subite dalle aziende agricole.»
«Apprezziamo anche l’iniziativa del presidente Solinas per un grande progetto di riforestazione di uno dei più importanti polmoni verdi della Sardegna – dichiara il presidente Battista Cualbu – che dovrà vedere protagoniste le aziende agricole, a cominciare dai tagli necessari sul bruciato e per la sistemazione del frascame per contrastare il dissesto idrogeologico, in un progetto di economia circolare in cui si tutela il suolo e si integra il reddito delle aziende agricole che presidiano il territorio.»
La macchina della solidarietà targata Coldiretti è a pieno regime. Da tutta la Sardegna stanno già arrivando innumerevoli manifestazioni di solidarietà e aiuti concreti. «Tante le donazioni in arrivo in queste ore – affermano Antonello Inzi (presidente Coldiretti Cuglieri), Giuseppe Cottino (presidente Coldiretti Tresnuraghes), Antonio Obinu (presidente Coldiretti Scano Montiferro) e Giommaria Scano (presidente Coldiretti Santu Lussurgiu) -. Ringraziamo calorosamente tutta la comunità della solidarietà.»
Antonio Caria