Inizia a destare molta preoccupazione tra gli operatori del sistema ricettivo il recente aumento dei contagi da coronavirus in Sardegna. Un trend al rialzo che preoccupa anche Confindustria Centro Nord Sardegna.
«Contavamo su una stagione estiva 2021 più tranquilla – ha dichiarato il presidente Giuseppe Ruggiu –, che andasse verso una rapida normalizzazione, ma la situazione attuale ci preoccupa non poco.»
«Ci vuole uno sforzo rapido per cambiare velocemente i parametri che concorrono alla definizione dei colori delle regioni – ha sottolineato Nicola Monello, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Centro Nord Sardegna –. I primi di giugno i segnali erano molto incoraggianti con numeri che facevano pensare a una stagione simile al 2019. Dopo nemmeno un mese ci ritroviamo in una situazione molto critica con il mercato inglese ormai compromesso dalla quarantena di cinque giorni, il mercato russo e dell’Est Europa che non esiste, il mercato americano molto debole e con la ripresa dei contagi che ci sta facendo rivivere l’incubo dell’agosto dello scorso anno. E iniziano ad arrivare le prime cancellazioni anche dall’Italia, l’unico mercato che sta realmente tenendo in piedi la stagione.»
A detta dell’amministratore delegato della Smeralda Holding Mario Ferraro: «Per dare una vera svolta a questa stagione, in parte compromessa, il Governo deve abolire tutti gli obblighi di quarantena per chi arriva da paesi non UE a patto che il viaggiatore possa dimostrare di essersi vaccinato – spiega Mario Ferraro –. L’onere di verifica dovrebbe ricadere sui vettori. Non si capisce altrimenti in base a quale criterio un vaccinato di Parigi possa entrare in Italia e un vaccinato di Mosca o di New York non possa. La Sardegna ha bisogno di questi turisti per poter tornare ai numeri e ai livelli pre-pandemia. Ovviamente sono benvenuti i turisti italiani che stanno in parte compensando le defezioni “obbligate” degli stranieri.»
Antonio Caria