«L’art. 15 del DL Cura Italia attribuisce all’Inail la funzione di validazione straordinaria e in deroga dei dispositivi di protezione individuale. Questo ha permesso l’utilizzo di mascherine non dotate di marchio CE tanto all’interno delle strutture ospedaliere quanto per la protezione della cittadinanza da ogni rischio di contagio.»
Lo scrive, in una nota, Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale.
«Lo scopo di queste deroghe è dato, ovviamente, dall’esigenza di immettere rapidamente nel mercato il maggior numero possibile di DPI, allo scopo di ridurre al minimo le possibilità di veicolazione del virus tra i cittadini – aggiunge Francesco Agus -. In Sardegna dal 6 aprile è in vigore inoltre un’ordinanza che impone l’utilizzo di mascherine e guanti anche per l’ingresso in qualunque pubblico esercizio. Pertanto, non può che stupire e allarmare il fatto che migliaia di DPI, in particolare mascherine FFP2, giacciano nei depositi delle farmacie senza possibilità di essere venduti al pubblico, perché ancora sprovvisti di certificazione INAIL. Si tratta di mascherine che assicurano alti livelli di protezione, strumenti preziosi per chi oggi svolge quotidianamente attività lavorative a contatto col pubblico.»
«In un momento come questo di tutto abbiamo bisogno tranne che di attendere i tempi lunghi delle burocrazie, che peraltro il dl Cura Italia ha già risolto a monte. Sarebbe utile se il presidente della Regione avviasse il prima possibile le interlocuzioni con l’ente ed evitasse che un semplice ritardo burocratico possa avere conseguenze sulla distribuzione di dispositivi necessari a garantire l’incolumità dei tanti sardi che, con dedizione e spirito di servizio – conclude il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale -, assicurano con il loro lavoro l’approvvigionamento di beni e servizi fondamentali per tutta la collettività.»