Ritorna il Cabudanne de sos poetas. Dal 23 agosto al 5 settembre Seneghe si appresta ad accogliere in presenza la diciassettesima edizione del festival di poesia tra i più importanti del panorama nazionale. Un luogo irrinunciabile d’incontro tra autori, autrici, lettori e pubblico, vero presidio comunitario e culturale del Montiferru che malgrado le difficoltà dovute alla pandemia e ai tagli alla cultura, ancora resiste.
«L’associazione ha ricevuto un decurtamento delle risorse pari quasi al 50% rispetto agli anni precedenti. Un taglio per noi ingiustificato e che ha messo a dura prova la tenuta dell’evento. Grazie però a tutti i nostri sostenitori, grazie al Comune di Seneghe, alla biblioteca comunale, ai festival amici, e ai nostri ospiti, si è comunque deciso di proseguire e realizzare questa nuova edizione. Anche noi facciamo i conti con le scellerate politiche culturali regionali e nazionali. Proprio per questo siamo stati costretti a riorganizzare un festival sotto dimensionato per numero di appuntamenti e location – spiega Luca Manunza, presidente di Perda Sonadora –. Il 2021 doveva essere per noi un anno di rinascita, con un’edizione speciale del Cabudanne. Un festival che sarebbe ritornato ad animare le piazze di Seneghe. Lì dove non è stata la pandemia a crearci problemi è stata la politica.»
Il Cabudanne va avanti comunque, e continuerà ad essere una piccola perla per far conoscere attraverso i versi e l’incontro di persone provenienti da tutto il mondo il territorio del Montiferru, oggi purtroppo sofferente a causa del dramma degli incendi che in questi giorni lo hanno messo in ginocchio. E nonostante tutto la caratura degli incontri e degli ospiti parla chiaro: dal Teatro delle Albe con l’anteprima del suo nuovo spettacolo, Nicola Crocetti, Franca Grisoni, Jack Hirschman, Laura Pugno, Franca Mancinelli, Carmen Gallo, La casa internazionale della poesia, la poesia occitana di Frederic Fijac e Bruno Peyras, il poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehić e tanti e tante altre prestigiose presenze che inseriscono il Cabudanne all’interno dei grandi appuntamenti poetici e letterari europei. Tutti e tutte ospiti di punta, nessuno escluso.
«Ogni nome, ogni singolo incontro, ogni verso letto o impresso su carta, rappresenta per noi una preziosa unicità. Su questa modalità si misura anche la nostra indipendenza e la nostra passione – aggiunge Luca Manunza -. Cabudanne XVII edizione dedicata a Franco Loi. Un’edizione che l’associazione dedica, attraverso un doveroso incontro, a Franco Loi, il grande poeta, saggista, amico e cittadino onorario di Seneghe dal 2010, scomparso quest’anno a gennaio alla soglia del novantunesimo anno di età: «Franco è stato un pezzo importante del nostro festival, lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità. L’invito è, pertanto, di non dimenticare questo grande Maestro che con la sua opera ha coinvolto nella lettura tante persone di questa comunità, ma di custodire ciò che di bello, di buono e di costruttivo ci ha lasciato. Sarà compito del Cabudanne portare avanti il suo ricordo», commenta Mario Cubeddu a nome di Perda Sonadora.
Il 4 settembre, alle 21.3,0 la poesia del grande poeta, scrittore e saggista milanese (nato a Genova) sarà presentata ai Giardini de Murone attraverso il libro “La torre” (Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2020), con Simone Cireddu, Mario Cubeddu, la poetessa Franca Grisoni ed il poeta francese Franc Ducros.
Novità di questa edizione il ritorno del Teatro delle Albe per l’appuntamento di chiusura il 5 settembre alle 22.00 per la prima volta nel Campo della Quercia che ospiterà la prima di “Siamo tutti cannibali. Sinfonie dall’abisso”, con la partecipazione e il ritorno a Seneghe di Roberto Magnani.
La location del festival anche quest’anno sarà unica: il frutteto de Sa Prentza de Murone (Giardini de Murone), della famiglia Gallus. Qui si terranno tutti gli appuntamenti con l’unica eccezione dell’evento di chiusura che verrà realizzato al “Campo della Quercia”. Il 23 e il 31 agosto invece i due appuntamenti saranno a sa “Domo de sa poesia”.