«Prendere atto dei grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi tempi e incoraggiare con norme specifiche gli interventi di rinnovamento e gli investimenti nel settore.» Alzano nuovamente la voce gli operatori del comparto turistico di Faita Sardegna, la principale organizzazione di rappresentanza del settore open air che in Sardegna raggruppa la maggior parte delle strutture. L'organizzazione punta ancora il dito contro la legge regionale 16 del 2017, rea, a loro modo di vedere, di non dare le risposte necessarie a un settore che nell’isola garantisce la copertura di quasi 60 mila posti letto. «La Sardegna purtroppo viaggia vent’anni in ritardo rispetto alle altre Regioni italiane turisticamente appetibili, e i dati lo dimostrano - ha dichiarato il presidente di Faita Sardegna Nicola Napolitano -. Avremmo potuto essere la perla del Mediterraneo, e invece nel 2019 l’isola è stata la sesta regione italiana per flussi di arrivi e la settima per numero di presenze rispetto alle altre regioni italiane.» «La politica – aggiunge Nicola Napolitano – che deve dare risposte immediate, non solo studiando i dati relativi ai flussi turistici ma anche nel carpire i cambiamenti nelle tendenze e accompagnare le imprese nell’adeguamento dell’offerta, non si è resa conto ad esempio che è in atto un cambiamento verso un turismo open air che richiede sempre più maggiori servizi specifici» Secondo un loro studio, si registra infatti la tendenza ad abbandonare il concetto del campeggio con tenda spartana: ormai sono pochissimi i turisti che soggiornano con queste condizioni: si ricerca il concetto di libertà che solo i camping possono offrire, abbinati però a tutti i comfort possibili, ossia con strutture attrezzate ed il massimo dei servizi nella natura. Secondo il loro punto di forza del settore, è la possibilità di offrire fino a 40-80 mq a persona nel verde, in ambienti sanificati e con rigidi protocolli, in conformità alle linee guida di prevenzione del Covid-19, che già nella stagione passata hanno consentito ai turisti di godere del massimo comfort e della sicurezza più totale. «Questi elementi - concludono da Faita Sardegna - evidenziano quanto il turismo en plein air, possa contribuire profondamente alla ripresa dell’intera filiera turistica, aggiungendo alle qualità da sempre caratteristiche delle imprese quali sostenibilità, integrazione con i contesti ambientali, capacità di promuovere il territorio, incentivi psicologici ed emozionali, ulteriori motivazioni utili e necessarie per accompagnare il turista alla consapevolezza di poter fruire di vacanze in serenità e sicurezza.» Antonio Caria