Continuano le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda. Stavolta il protagonista è il cantante Mariano Deidda che, grazie all’organizzazione dell’Isre, proporrà due concerti che si terranno il 25 agosto alle 21.00 negli spazi all’aperto del Museo del Costume di Nuoro e il 26 agosto, alla stessa ora, al Lazzaretto di Cagliari.
Il musicista nato a Iglesias, torinese per vicende familiari e portoghese di Lisbona proporrà il progetto “Deidda canta Deledda” un raffinato lavoro musicale prodotto da Promo Music in collaborazione con l’Isre: un’elegia letteraria, a cui hanno collaborato musicisti importanti del panorama jazz internazionale, su tutti il trombettista Kenny Wheeler e Sasha Karlic all’oud.
«Il progetto è nato dopo un viaggio a Nuoro – racconta Massimo Deidda -. Arrivai per un concerto dedicato a Pessoa e in quel frangente nacque questo nuovo progetto. L’intento? Recuperare la parola. Mi sono innamorato della modernità e dell’attualità di Grazia Deledda. Ho pensato che dovesse essere conosciuta, e ricordata.»
A detta di Stefania Masala, Commissario straordinario dell’Isre: «L’ente che ho l’onore di dirigere, fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1972, ha messo al centro del suo lavoro la valorizzazione e la divulgazione dell’opera di Grazia Deledda. Tra i compiti dell’istituto c’è la gestione del Museo Deleddiano e la cura del Centro di documentazione riservato proprio al Premio Nobel per la Letteratura. Grazia Deledda viene riconosciuta già da Giovanni Lilliu, colui che volle la nascita dell’ISRE, Istituto Superiore Regionale Etnografico con sede a Nuoro, come co-fondatrice dell’identità della Sardegna tradizionale. Diffondere lo studio e la conoscenza della figura e delle opere della Deledda, unica donna sarda e italiana insignita del più prestigioso riconoscimento internazionale per la Letteratura, è da sempre compito dell’ISRE. Ricordare la grandezza della donna Grazia, anche attraverso concerti di grandissima qualità e bellezza come quelli di Mariano Deidda, è una delle missioni del mio mandato»
Antonio Caria