«Tutto il centro Sardegna, nelle ultime settimane, è ripiombato nell’incubo della cosiddetta “Blue Tongue”, una malattia che colpisce la specie animale ovina e che sta mettendo in ginocchio gli allevatori e le aziende di tutto il settore produttivo. Le responsabilità della diffusione del virus, che ha avuto la possibilità di propagarsi così velocemente a causa dei gravissimi ritardi nelle vaccinazioni degli animali e che ha dato vita a numerosi focolai, sono da ascrivere alla mancata tempestività di intervento da parte di Ats Sardegna e del suo Commissario straordinario: della trentina di veterinari, assunti a tempo determinato dall’azienda proprio per contrastare il morbo con la profilassi che andava conclusa entro il 31 luglio, in pochissimi sono arrivati nei territori del Nuorese e dell’Ogliastra, individuati come i più a rischio sul fronte della malattia.»
Lo dichiarata la deputata sarda di Centro democratico, Mara Lapia, che aggiunge: «Con colpevole ritardo, solo in questi giorni si inviano i rinforzi, e solo oggi si cerca di fare nei territori colpiti dal virus quello che non è stato fatto a tempo debito: vaccinare le greggi. Nel frattempo, la situazione è sfuggita di mano e i focolai stanno aumentando in maniera esponenziale con drammatiche conseguenze per un intero settore già fortemente colpito dalla conseguenze della pandemia. Chiedo di sapere chi pagherà per le enormi perdite che il settore sta subendo e chi ristorerà gli allevatori? E soprattutto: ci saranno anche questa volta responsabili che resteranno impuniti o finalmente sarà la volta buona che la gestione sanitaria della nostra regione venga definitivamente liberata di chi ha contribuito ad affossare il sistema sotto ogni punto di vista?»
«Sono vicina agli allevatori, alle loro famiglie, al dramma che stanno vivendo – conclude Mara Lapia -. Nelle prossime ore depositerò una interrogazione avente carattere di urgenza e indirizzata al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché chi ha contribuito a causare questa sciagura possa immediatamente essere sollevato dal proprio incarico e rispondere nelle sedi opportune. E, ove possibile, ripagare i produttori e gli allevatori per le perdite subite. Questo intervento deve essere immediato ma non può essere disgiunto dall’assunzione di dirigenti veterinari da ripartire sui distretti maggiormente sguarniti di personale, come appunto quelli che fanno capo alle Assl di Lanusei e Nuoro.»
Antonio Caria