«Trentacinque lavoratori che da anni prestano il loro operato nell’impianto di smaltimento rifiuti di Masangionis, oggi, di punto in bianco, rischiano di trovarsi senza lavoro, nonostante la scadenza naturale del loro contratto sia prevista per il 31 marzo 2024. È una vertenza che ci preoccupa fortemente quella apertasi dallo scorso 4 agosto, da quando il Consorzio industriale ha pubblicato un Avviso pubblico di selezione per l’assunzione di 17 operai addetti all’impianto rifiuti che penalizzerebbe i lavoratori a tempo determinato. Come denunciato dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil le quali hanno provveduto a diffidare il Consorzio a revocare immediatamente la selezione, le condizioni del bando violerebbero il contratto collettivo nazionale: l’avviso di selezione prevede il divieto di partecipazione a coloro che hanno un contenzioso in corso con il Consorzio. Poiché si tratta di operai, alcuni di quasi 60 anni, che per anni hanno lavorato in condizioni proibitive e con grande sacrificio, considerate le alte temperature all’interno dell’impianto e il conseguente impegno fisico richiesto, ritengo sia opportuno che la Regione si impegni con urgenza a fare chiarezza in merito alle condizioni di selezione ma soprattutto a tutelare questi lavoratori e le loro famiglie.»
A pronunciare queste parole è stato il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Alessandro Solinas ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore dell’Industria Anita Pili.
«La graduatoria formata all’esito della selezione avrà validità 24 mesi e durante tale periodo, in base alle sue esigenze, il Consorzio potrà attingervi per assumere ulteriori candidati idonei, a scorrimento secondo l’ordine risultante dalla selezione, per periodi di durata inferiore a un anno. É comprensibile che, nonostante le rassicurazioni fornite dal Consorzio circa la prosecuzione dei rapporti di lavoro in essere, la preoccupazione sia massima – conclude Alessandro Solinas -. Il futuro occupazionale di questi lavoratori merita garanzie certe, che vadano ben oltre le rassicurazioni verbali, anche alla luce del fatto che l’iniziativa del Consorzio si porrebbe, in violazione dell’Accordo di prossimità firmato nel 2019, dichiaratamente finalizzato ad aumentare l’occupazione nel territorio.»
Antonio Caria