«Errare è umano ma perseverare è diabolico: il commissario dell’ATS dovrebbe conoscere questo detto popolare e l’assessorato dovrebbe, se non è d’accordo, vigilare e dare direttive più strette.»
Sono queste le parole pronunciate dal consigliere regionale del Partito democratico, Gianfranco Ganau, che aggiunge: «Ormai si iniziano a vedere gli effetti sulle patologie ordinarie, dal giochino di trasformare reparti ordinari per destinarli al Covid (lasciandoli vuoti) che Ats fa la scelta di distribuire le prestazioni aggiuntive della sanità convenzionata nel territorio in un modo vergognoso ed inaccettabile: oltre al ritardo di un anno da quando sarebbe stato necessario, la beffa di vedere cittadini di serie A e cittadini di serie B».
«Non entriamo nel merito della divisione dei 4 milioni dati agli ospedali privati – sottolinea Gianfranco Ganau – per i quali comunque chiederemo che in commissione sia illustrata l’attività aggiuntiva fatta dalle strutture private e la corrispondenza con la riduzione delle prestazioni dei reparti nell’anno in corso, ma la distribuzione dei 6 milioni per visite e diagnostica sono totalmente da rivedere. La distribuzione delle risorse infatti è stata fatta con criteri che non sono né il fabbisogno di prestazioni mancanti dal sistema pubblico in quel territorio né la popolazione residente al fine di garantire un numero di prestazioni proporzionale ai cittadini ma con un criterio legato ai cosiddetti “erogatori” del territorio, aumentando le differenze territoriali già esistenti, che avevamo denunciato e sulle quali Solinas aveva detto che avrebbe posto rimedio. Così alla ASL di Cagliari sono andati il 60% delle risorse e a Sassari il 6%, come al Medio Campidano o al Sulcis che però hanno un terzo di popolazione e meno del 10% dato ad Oristano e dell’8% dato a Nuoro, con Olbia che prende quanto l’Ogliastra (meno del 2%) con il triplo degli abitanti.»
«Queste risorse squilibrate – sottolinea Gianfranco Ganau – si aggiungono allo squilibrio già esistente ai quali ATS non ha posto alcun rimedio confermando la spesa storica all’85% facendo un passo indietro rispetto alla gestione di Fulvio Moirano al contrario aveva iniziato e rivedere recuperando servizi e prestazioni per i territori più danneggiati.»
«Io sono – aggiunge ancora Gianfranco Ganau – per il potenziamento della sanità pubblica, ma sono consapevole che quando il pubblico deve lottare con una pandemia come quella del Covid-19 la chiusura delle strutture pubbliche concentrate sulla lotta al virus richiede l’integrazione con il sistema convenzionato ma non si possono distribuire 10 milioni di euro senza controllo e senza un criterio che corrisponda alle esigenze dei cittadini e non a quella degli erogatori – conclude Gianfranco Ganau -. Per questo chiedo che il commissario Temussi blocchi la delibera di sabato scorso per rivederla totalmente sulla base della popolazione o di eventuali dati oggettivi su liste d’attesa territoriali (che vanno rese pubbliche come avveniva sino al 2018) o prestazioni mancate in rapporto alla popolazione.»
Antonio Caria