Le segreterie Uilcom Uil, Slc Cgil e Fistel Cisl hanno diffuso una nota sulla situazione dei lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari.
«Siamo fortemente contrariati – si legge nella nota – per le modalità e le stesse ragioni che hanno portato il consiglio di indirizzo e lo stesso soprintendente ad avviare le procedure per il Fis, strumento di integrazione del reddito, per tutti i lavoratori. La decisione è stata oggetto, il 22 e 23 aprile, di una videoconferenza con il sovrintendente Colabianchi, che non ha però sciolto le perplessità delle rappresentanze sindacali, soprattutto in riferimento alla mancata condivisione dei dati di bilancio e dell’effettiva perdita economica che motiverebbero il ricorso all’ammortizzatore sociale.»
«Si tratta di uno strumento da utilizzare soltanto dopo un’attenta analisi e in caso di grave dissesto – dicono i segretari Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil -, è mancata questa analisi condivisa e il confronto sulle possibili alternative all’utilizzo del Fis, che penalizza fortemente i lavoratori.»
Secondo le categorie esistono, infatti, altri strumenti a cui attingere, peraltro già utilizzati dalla Fondazione, come l’utilizzo del lavoro agile, della formazione e della banca ore: «Riteniamo indispensabile recuperare il confronto mancato, anche con il consiglio di indirizzo, per discutere di queste alternative che consentirebbero di ragionare anche della prospettiva, ad esempio su come ci si attrezza per la riapertura del Teatro». Anche in questo settore infatti, occorre prepararsi per tempo a una nuova organizzazione del lavoro per rilanciare la programmazione nel segno della sicurezza: un tema delicato che non può prescindere dal coinvolgimento dei lavoratori.
Per illustrare le loro proposte, già il 23 aprile la segreterie sindacali avevano inviato una richiesta di incontro urgente al sindaco Paolo Truzzu, presidente della Fondazione, allo stesso sovrintendente e a tutto il Consiglio di indirizzo. L’assenza di una risposta preoccupa i sindacati: «Al momento dobbiamo prendere atto della disattenzione ottenuta sin qui, mentre sarebbe indispensabile il massimo impegno di tutti i soggetti coinvolti per governare la delicata fase che investe la principale azienda culturale sarda».
Le organizzazioni sindacali sono decise ad intraprendere tutte le iniziative possibili per tutelare i lavoratori e le loro famiglie.