«La Fondazione Teatro Lirico di ha come soci fondatori lo Stato, la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune che costituiscono, con propri contributi, la gran parte delle dotazioni finanziarie disponibili per il funzionamento e le attività della stessa Fondazione. In proposito poniamo l’accento sulla necessità di un attento monitoraggio delle risorse pubbliche assegnate al Teatro, al fine di evitare – come peraltro è già accaduto in passato – un uso quantomeno irrazionale dei fondi assegnati che, in Sardegna e non solo, ha messo a rischio la promozione del bene culturale musicale e, in particolare, la difesa dell’inestimabile patrimonio nazionale costituito dall’opera lirica.»
Lo scrivono i gruppi dei Progressisti del Consiglio regionale e del Consiglio comunale di Cagliari che chiedono alla Giunta regionale e alla Giunta comunale se: «Abbiano avuto notizia circa le preoccupazioni, manifestate da diversi lavoratori del Teatro e da alcune sigle sindacali, su una accelerazione al ricorso di servizi esterni e assunzioni precarie che determinerebbero riduzione e marginalizzazione delle professionalità più esperte già presenti nell’attuale dotazione organica>> e se <<tali professionalità interessino profili rilevanti per le realizzazioni sceniche, e in particolare personale tradizionalmente a occupazione stabile, adibito alla luministica, alla macchinistica, alla costumistica, all’attrezzistica e alla logistica».
«L’obiettivo – concludono – è quello di prevenire preoccupanti crolli finanziari, causa nel passato di drammatiche crisi, anche occupazionali, delle istituzioni liriche.»
Antonio Caria