«Dopo un mese di sospensione con obbligo di frequenza, il sindaco caccia definitivamente l’assessore Di Gangi. Inizialmente abbiamo preferito non commentare, ma ora, dopo il profluvio di dichiarazioni e comunicati giunti da un cdx sempre più litigioso, diventa impossibile restare in silenzio. Fratelli d’Italia che celebra l’ex assessore al pari di uno statista, il consigliere Mulas che si distingue, i Riformatori di Bamonti che fanno “Auguri e complimenti al professor Di Gangi” e poi l’assessore riformatore Montis e il medesimo consigliere Bamonti che vengono chiamati a precisare via social per placare il nervosismo degli alleati, Di Gangi che attribuisce le colpe della sua cacciata a Forza Italia, la stessa Forza Italia che bolla l’assessore come immaturo e, infine, l’ipocrisia del sindaco che, mentre sceglie di cacciare l’assessore, si dice profondamente dispiaciuto, perché lo sta cacciando.»
Lo si legge in una nota dei consiglieri del centrosinistra al comune di Alghero Mario Bruno, Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Valdo Di Nolfo, Ornella Piras, Mimmo Pirisi e Raimondo Cacciotto che aggiungono: «Insomma, un teatrino veramente squallido e pietoso, dove l’unico commento condivisibile risulta quello della consigliera Pulina che parla di “brutta pagina della politica”. Ed è proprio una brutta pagina della politica quella che per Alghero va avanti da oltre due anni, con un sindaco che ha fatto dell’immobilismo il suo credo, mentre la città è, ogni giorno di più, abbandonata, sporca e devastata».
«Non ci mancheranno certo – concludono i consiglieri del centrosinistra – l’assessore Di Gangi, i suoi tavoli e tavolini e una programmazione turistica assente, ma è lapalissiano che tra i 7 assessori (tutt’altro che magnifici…) non era certo il peggiore, vista l’immobilità generalizzata e la mancanza di idee in tutti i settori dell’Amministrazione. Bene avrebbe fatto il primo cittadino ad azzerare tutto o ancor meglio a prendere atto che la nullità di idee di questi due anni, l’immobilismo e l’abbandono in cui versa la città dipendono dalla mancanza di una guida, di un leader, di qualcuno che abbia capacità e voglia di far crescere la città. Il pesce d’altronde, come si sa, puzza sempre dalla testa.»
Antonio Caria