Dopo l’inedita apertura in Puglia, con due giorni a Brindisi, Life After Oil approda in Sardegna dove il festival è nato nel 2014. Sede isolana dell’ottava edizione, anche questa una novità, è Villanovaforru. Il paese, nel cuore della Marmilla, è pronto a vivere cinque intense giornate nelsegno della sostenibilità ambientale e dei diritti umani: i due temi che caratterizzano lamanifestazione ideata dal documentarista Massimiliano Mazzotta. Un ricco calendario di proiezioni (oltre trenta titoli tra corti e lungometraggi), incontri e spettacoli. Con ospiti autori di diverse parti del mondo, giornalisti e critici cinematografici, attivisti, musicisti.
Si comincia domani 22 settembre con un omaggio a Valentina Pedicini, regista brindisina scomparsa lo scorso autunno alla quale da quest’anno è dedicato uno dei premi del concorso, molto legata all’isola per aver girato nel Sulcis “Dal profondo”. All’appuntamento in programma alle 21.00, in Piazza Costituzione, sarà presenta anche la minatrice protagonista di quel documentario: Patrizia Saias. Poco dopo partirà il ciclo di proiezioni della serata con le immagini animate di “This Side, Other Side”, realizzato dall’iraniana Lida Fazli e incentrato sul tema della guerra, “Padenti” di Marco Antonio Pani, sulla raccolta del sughero in Sardegna, e “Tropicana” di Francesco Romano, fiction ambientata nella periferia della Capitale. A seguire altri tre cortometraggi, cominciando da “Damp Paper” del turco Muhammet Emin Altunkaynak e continuando con l’antimilitarista “Ghosf of Spacetime” del marocchino Karim Tajouaout e l’opera prima della polacca Katarzyna Sikorska sulla magia nera dal titolo “The Whisperer”. In chiusura il lungometraggio documentario “Earth Muted” girato in Cina da un trio svedese: Asa Ekman (presente al festival), Mikael Kristersson ed Oscar Hedin.