«Al presidente Solinas piacciono gli annunci clamorosi, tanta enfasi per un “No” che il Parlamento ha già recepito quasi sei mesi fa. Desta preoccupazione che il presidente della Regione Sardegna non conosca le azioni politiche che si stanno promuovendo a Roma da tempo.»
Queste le parole della deputata Mara Lapia dopo la notizia appara sui quotidiani in merito alle dichiarazioni del presidente Christian Solinas, in seguito alla partecipazione al seminario organizzato dalla Sogin, la società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare. Quasi sei mesi fa, il 13 aprile è stata approvata una mozione unitaria che impegna il Governo a preservare, tra gli altri, il territorio sardo. È stato il risultato di un lungo lavoro di concertazione tra le forze di maggioranza che hanno preso la decisione di presentare in aula una mozione unificata.
«Si è trattato di un atto di indirizzo politico forte affinché la Sardegna non debba ospitare il sito di stoccaggio delle scorie nucleari – aggiunge la deputata sarda di Centro Democratico, Mara Lapia –. Un successo ottenuto grazie al confronto con le altre forze politiche, a tratti molto duro ma sicuramente costruttivo».
«Il primo firmatario della mozione è stato Riccardo Molinari, capogruppo della Lega – conclude Mara Lapia – ma stranamente al Presidente Solinas questo passaggio è sfuggito. Evidentemente il dialogo con la Lega è diventato farraginoso, oppure Solinas non studia i provvedimenti e gli atti parlamentari. O ancora, tesi più probabile, il nostro Presidente preferisce fare un po’ di becera propaganda, attribuendosi meriti non suoi e soprattutto dimenticandosi del lavoro svolto da altri in nome e in difesa della regione che lui governa. Ma si sa, ogni tanto un diversivo torna utile per far dimenticare ai sardi altre e ben più urgenti questiono che si dovrebbero risolvere a Villa Devoto.»
Antonio Caria