Anche il comune di Cagliari ha partecipato all’evento “Non sono un murales” svoltosi in contemporanea in 100 città italiane. Il teatro è stato quello dei locali della Scuola Secondaria di primo grado di via Piceno, plesso dell’Istituto Comprensivo Santa Caterina, dove i ragazzi hanno realizzato un Murale, intitolato Akapiaus, che ha riscosso grande successo. L’iniziativa nasce e si sviluppa all’interno del più ampio Progetto Outsiders, ideato, proposto e diretto dalla Cooperativa Centro Panta Rei Sardegna,
«Il Progetto OutSiders – ha dichiarato l’assessora alla Pubblica istruzione, Rita Dedola – rappresenta una tappa di un percorso che abbraccia un nuovo modo di fare scuola, fuori dalle aule e oltre il consueto metodo di insegnamento, grazie al coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni insieme agli studenti e agli insegnanti, per costruire nuove relazioni sociali.»
Per l’assessora delle Politiche sociali, Viviana Lantini: «Lo scopo è l’abbattimento delle barriere che si frappongono tra le potenzialità dei ragazzi e le possibilità della loro libera espressione in un contesto sociale. Il Progetto Outsiders ha la finalità, attraverso il contrasto delle povertà educative, di favorire l’inclusione sociale soprattutto dei ragazzi che rischiano di non usufruire di tutte le opportunità. Solo attraverso un impegno collettivo si costruisce comunità e si cresce insieme».
«Il Progetto OutSiders – ha dichiarato l’assessora alla Pubblica istruzione, Rita Dedola – rappresenta una tappa di un percorso che abbraccia un nuovo modo di fare scuola, fuori dalle aule e oltre il consueto metodo di insegnamento, grazie al coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni insieme agli studenti e agli insegnanti, per costruire nuove relazioni sociali.»
Per l’assessora delle Politiche sociali, Viviana Lantini: «Lo scopo è l’abbattimento delle barriere che si frappongono tra le potenzialità dei ragazzi e le possibilità della loro libera espressione in un contesto sociale. Il Progetto Outsiders ha la finalità, attraverso il contrasto delle povertà educative, di favorire l’inclusione sociale soprattutto dei ragazzi che rischiano di non usufruire di tutte le opportunità. Solo attraverso un impegno collettivo si costruisce comunità e si cresce insieme».
Antonio Caria