«È come se si potesse usucapire la Torre di Pisa o la Torre dell’Elefante a Cagliari; non crediamo che qualcuno acconsentirebbe che un qualsiasi privato possa avanzare questa possibilità. Una vicenda, questa, che quando ci è stata sottoposta, pensavamo ad uno scherzo dei film in cui Totò vendeva la Fontana di Trevi.»
Lo denunciano il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, il consigliere regionale Fausto Piga ed il portavoce provinciale Marco Porcu che aggiungono: «La Torre spagnola di Cala Pira che sovrasta l’omonina bellissima spiaggia nel comune di Castiadas viene rivendicata da una società privata che avrebbe acquisito tale diritto da una omologa annessa anni fa, la quale, nel 1964, avrebbe fatto richiesta di usucapione con l’allora Presidente e la Giunta regionale che avrebbero deliberato riconoscendo tale diritto, avallato da un rogito notarile. Ovviamente, la Sovrintendenza ha mostrato fermezza e la stessa dell’Amministrazione comunale ha rivendicato i propri diritti».
«Ora, Governo e Regione devono schierarsi chiedendo la nullità di quegli atti siglati nel 1964, visto, per altro, la normativa in essere all’epoca e ribadendo che la Torre, costruita dagli spagnoli e usata anche dal Regno di Sardegna, è un patrimonio storico, culturale inalienabile», concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia.
Lo denunciano il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, il consigliere regionale Fausto Piga ed il portavoce provinciale Marco Porcu che aggiungono: «La Torre spagnola di Cala Pira che sovrasta l’omonina bellissima spiaggia nel comune di Castiadas viene rivendicata da una società privata che avrebbe acquisito tale diritto da una omologa annessa anni fa, la quale, nel 1964, avrebbe fatto richiesta di usucapione con l’allora Presidente e la Giunta regionale che avrebbero deliberato riconoscendo tale diritto, avallato da un rogito notarile. Ovviamente, la Sovrintendenza ha mostrato fermezza e la stessa dell’Amministrazione comunale ha rivendicato i propri diritti».
«Ora, Governo e Regione devono schierarsi chiedendo la nullità di quegli atti siglati nel 1964, visto, per altro, la normativa in essere all’epoca e ribadendo che la Torre, costruita dagli spagnoli e usata anche dal Regno di Sardegna, è un patrimonio storico, culturale inalienabile», concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia.
Antonio Caria