Dopo 6 anni di restauro e di adeguamento degli impianti si sicurezza, riapre giovedì 7 ottobre il teatro Garau di Oristano.
«La Torre di Mariano prima, il Foro Boario poi e oggi il Teatro Garau. Il 2021 è l’anno delle riaperture dei siti culturali della città. Monumenti chiusi da anni, in alcuni casi da decenni, ai quali abbiamo dedicato il massimo dell’attenzione con l’obiettivo di restituirli alla fruizione da parte della città – ha detto il sindaco, Andrea Lutzu -. Un bel segnale di ripartenza e di fiducia nel momento in cui la pandemia sembra allentare la presa.»
La chiusura del Teatro Garau risale al 2015 quando l’impianto di illuminazione del palcoscenico risultò non a norma. Nel 2017 la Giunta Lutzu ottenne dalla Regione un finanziamento di 700mila euro per i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza con un progetto dell’architetto Gabriele Manca e dell’ingegner Giovanni Mascia. Il primo intervento è partito nella primavera del 2019, a cura dell’impresa Cisaf di Quartu Sant’Elena, per l’ottenimento della certificazione antincendio con interventi su tutte le porzioni dell’edificio, sulle strutture e sui materiali (solai, muri, soffitti e controsoffitti, travi e pilastri), sulla platea e sulla galleria (per totali 396 posti a sedere) e sulle vie di fuga. I lavori hanno riguardato anche il anche interventi di restauro architettonico e funzionale per risolvere i problemi derivanti dall’umidità e dall’assenza di manutenzione, al fine di garantire la conservazione delle strutture e la sicurezza dei fruitori. In progetto nuovi intonaci e tinteggiature, l’impermeabilizzazione della copertura piana della Sala ed il risanamento dei cornicioni esistenti, il restauro delle facciate fra le vie Parpaglia e Serneste. Con il ribasso d’asta è stato realizzato il completamento del primo stralcio e con un mutuo rinegoziato di 146mila 500 euro realizzato il secondo stralcio con opere funzionali agli impianti di sicurezza.
«La Torre di Mariano prima, il Foro Boario poi e oggi il Teatro Garau. Il 2021 è l’anno delle riaperture dei siti culturali della città. Monumenti chiusi da anni, in alcuni casi da decenni, ai quali abbiamo dedicato il massimo dell’attenzione con l’obiettivo di restituirli alla fruizione da parte della città – ha detto il sindaco, Andrea Lutzu -. Un bel segnale di ripartenza e di fiducia nel momento in cui la pandemia sembra allentare la presa.»
La chiusura del Teatro Garau risale al 2015 quando l’impianto di illuminazione del palcoscenico risultò non a norma. Nel 2017 la Giunta Lutzu ottenne dalla Regione un finanziamento di 700mila euro per i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza con un progetto dell’architetto Gabriele Manca e dell’ingegner Giovanni Mascia. Il primo intervento è partito nella primavera del 2019, a cura dell’impresa Cisaf di Quartu Sant’Elena, per l’ottenimento della certificazione antincendio con interventi su tutte le porzioni dell’edificio, sulle strutture e sui materiali (solai, muri, soffitti e controsoffitti, travi e pilastri), sulla platea e sulla galleria (per totali 396 posti a sedere) e sulle vie di fuga. I lavori hanno riguardato anche il anche interventi di restauro architettonico e funzionale per risolvere i problemi derivanti dall’umidità e dall’assenza di manutenzione, al fine di garantire la conservazione delle strutture e la sicurezza dei fruitori. In progetto nuovi intonaci e tinteggiature, l’impermeabilizzazione della copertura piana della Sala ed il risanamento dei cornicioni esistenti, il restauro delle facciate fra le vie Parpaglia e Serneste. Con il ribasso d’asta è stato realizzato il completamento del primo stralcio e con un mutuo rinegoziato di 146mila 500 euro realizzato il secondo stralcio con opere funzionali agli impianti di sicurezza.
Antonio Caria