«Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dia immediate e convincenti spiegazioni sulle dichiarazioni che il giudice antimafia Antonino Di Matteo ha pronunciato ieri sera a “Non è l’Arena” su La7, altrimenti presenti le sue dimissioni.»
La denuncia è di Ignazio Messina, segretario nazionale dell’IDV e Francesco Molinari membro esecutivo, entrambi ex componenti della commissione antimafia nazionale, sulle dichiarazioni del magistrato Antonino Di Matteo perché le riteniamo, se confermate, molto gravi. Di Matteo racconta che nel 2018 venne convocato a Roma dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede per una nomina importante da scegliere tra il Dap o gli Affari generali. Afferma il Magistrato: «Chiesi 48 ore di tempo per dare una risposta ma quando ritornai, avendo deciso di accettare la nomina a capo del Dap, il ministro mi disse che ci aveva ripensato e nel frattempo avevano pensato di nominare Basentini». Continua il dr. Di Matteo: «Vennero trasmesse alcune informazioni che il Gom della polizia penitenziaria aveva inviato alla Procura nazionale antimafia, ma anche alla direzione del Dap, – quindi conosciute dal Ministro – che descrivevano la reazione di importantissimi capimafia, legati anche a Giuseppe Graviano e ad altri stragisti, all’indiscrezione che io potessi essere nominato a capo del Dap. Quei capimafia dicevano se nominano Di Matteo è la fine».
«Riteniamo – proseguono i due esponenti dell’Italia dei Valori -, che sia opportuno che il ministro Bonafede riferisca in Parlamento, e che sia trasparente e convincente. Riteniamo quanto detto dal dr. Di Matteo di una gravità inaudita e molto debole il tentativo del Ministro, fatto ieri sera in diretta tv, di giustificare l’accaduto.»
«Il ministro Bonafede – concludono Ignazio Messina e Francesco Molinari -, per rispetto dell’importante carica istituzionale che ricopre, deve provare la propria tesi documentandola o, in caso contrario, presentare le dimissioni.»
«Riteniamo – proseguono i due esponenti dell’Italia dei Valori -, che sia opportuno che il ministro Bonafede riferisca in Parlamento, e che sia trasparente e convincente. Riteniamo quanto detto dal dr. Di Matteo di una gravità inaudita e molto debole il tentativo del Ministro, fatto ieri sera in diretta tv, di giustificare l’accaduto.»
«Il ministro Bonafede – concludono Ignazio Messina e Francesco Molinari -, per rispetto dell’importante carica istituzionale che ricopre, deve provare la propria tesi documentandola o, in caso contrario, presentare le dimissioni.»