Gli organismi professionali della musica, del teatro e della danza, riuniti nel CUSS – Coordinamento Unitario dello Spettacolo dal Vivo della Sardegna –-al bilancio e dalla finanziaria tecnica 2021 approvata nello scorso mese di febbraio.
L’intervento in aumento sul capitolo di spesa dell’art. 56 L.R. n°1 del 1990 (lo strumento normativo attraverso cui sono finanziate 124 imprese culturali riconosciute dalla Regione come operatori professionali), consentirebbe l’immediata spendibilità delle risorse, in quanto integrerebbe un provvedimento già deliberato e attuato per il 2021. Costituirebbe, pertanto, uno strumento efficace e immediatamente operativo per rispondere alle necessità di un intero comparto.
I rappresentanti del CUSS sono stati auditi recentemente dalla Commissione Bilancio ma allo stato attuale lo stanziamento per lo spettacolo dal vivo per il 2021 rimane fermo a 7 milioni di euro. Ora che la legge Omnibus approda in Aula, il Coordinamento Unitario ribadisce la sua richiesta, annunciando una manifestazione a Cagliari, mercoledì 13 ottobre, sotto il Consiglio regionale, per incontrare, nell’occasione, i capigruppo di tutte le forze politiche dell’Assemblea regionale.
«A causa delle restrizioni legate alla pandemia nel 2020 e nel 2021 abbiamo perso mediamente il 70% dei nostri ricavi. È necessario che le istituzioni regionali sostengano ora, senza indugi, il nostro settore, che svolge un ruolo fondamentale sul piano economico ed occupazionale – dichiarano i portavoce del CUSS Marco Benoni, Vincenzo De Rosa e Monica Pistidda -. Ogni euro investito dalla Regione sullo spettacolo del vivo produce ricadute economiche da 6 a 8 volte superiori. Purtroppo però, come è noto, a partire dal 2020, l’intero comparto ha subito e continua a subire gravissime conseguenze economiche a causa delle misure di contenimento e prevenzione della pandemia da Covid-19. Per tale motivo, chiediamo un intervento urgente rivolto alla salvaguardia delle imprese e degli attuali livelli occupazionali (oltre 4200 lavoratori dello spettacolo in Sardegna). Si evidenzia, poi, che lo stanziamento aggiuntivo di 2 milioni di euro è appena sufficiente ad eguagliare l’importo medio stanziato negli anni precedenti all’attuale emergenza pandemica (senza considerare, pertanto, l’incidenza economica negativa derivante dagli attuali minori ricavi).»