Sono da record i numeri dei visitatori di Su Nuraxi, Polo museale Casa Zapata e Centro culturale Giovanni Lilliu, a Barumini. Tra giugno, luglio, agosto e settembre i visitatori di Su Nuraxi, Polo museale Casa Zapata e Centro culturale Giovanni Lilliu sono stati 59.321, contro i 36.654 del 2020. Il dato è stato reso noto dalla Fondazione Barumini.
«Finalmente – sottolinea il segretario generale della Fondazione, Tonino Chironi -, dopo un lungo periodo di sofferenza causata dall’emergenza covid, e dai conseguenti dpcm che hanno determinato prolungate fasi di chiusura forzata dei musei e dei luoghi di cultura. Sono confortanti anche i dati delle presenze straniere, sottolinea Chironi, che confermano una buona affluenza da Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, ed una ripresa significativa delle presenze dagli Stati Uniti e dalla Svizzera.»
«Questi dati – aggiunge Tonino Chironi -, dimostrano un trend positivo ed incoraggiante, che ci fa ben sperare di poter riconquistare presto quel numero massiccio e costante di presenze per il quale siamo attrezzati, grazie al prezioso sostegno della Regione e del presidente Christian Solinas, che indica spesso in Su Nuraxi e nella Fondazione un esempio virtuoso di valorizzazione delle nostre ricchezze archeologiche in chiave di promozione turistica.»
Nel centro servizi prosegue intanto la prestigiosa mostra Barumini Pompei, allestita con decine di pezzi inediti in collaborazione con il Museo Archeologico di Napoli.
«Pur tra tante difficoltà – rimarca il presidente, Emanuele Lilliu -, la Fondazione non ha mai interrotto il proprio lavoro per rendere la sua offerta culturale ancora più integrata, e per attivare nuovi eventi e percorsi. Anche la mostra Barumini-Pompei, che resterà aperta al pubblico fino a dicembre, testimonia il nostro impegno costante nel voler portare Barumini, sempre di più, ad un ruolo protagonista nel panorama nazionale ed internazionale degli eventi culturali. I numeri di quest’anno – conclude Emanuele Lilliu – ci confortano e sono, dunque, un grande incoraggiamento per il nostro lavoro futuro.»
Antonio Caria