Sale il prezzo del grano. Un aumento di oltre il 65% che porta il costo a 45 euro al quintale e producendo un surplus di oltre 10milioni di euro. Ma il fatto negativo è che il prezzo non sale per i cerealicoltori che hanno incassato in media 27 euro a quintale.
A denunciarlo è Coldiretti Sardegna. “Con l’aumento del prezzo si è creato una valore aggiunto di 10milioni di euro dovuto alla crescita del prezzo di oltre il 60 per cento – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu –, ma gli agricoltori ancora una volta non hanno goduto di questo incremento anzi lo stanno subendo cosi come i consumatori. Questo dimostra che gli accordi di filiera devono essere seri e virtuosi come quelli che stiamo proponendo come Coldiretti che vanno a vantaggio di tutti gli attori come dimostra dal 2017 l’accordo che abbiamo siglato come Coldiretti Sardegna con il caseificio piemontese Biraghi che sta dando soddisfazioni a tutti e sta crescendo nei numeri di anno in anno.”
Nell’ultimo anno in Sardegna, secondo le elaborazioni di Coldiretti Sardegna sui dati Istat, si è registrata una storica crescita degli ettari coltivati a grano duro del 14,6 per cento passando da 18mila 66 ettari del 2020 ai 20mila 696 e una crescita del 25,6 per cento della produzione, passata dai 462mila 932 quintali del 2020 ai 581mila 355 quintali di quest’anno.
“Anche gli accordi di filiera devono essere condivisi e riconoscere pari dignità a tutti – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba – e allo stesso tempo devono avere l’obiettivo di valorizzare le produzioni locali, mirando a recuperare i deficit produttivi in molti settori importanti che interessano tutta l’Italia e non solo la Sardegna. Sul frumento duro destinato alla produzione di pasta l’Italia ha un deficit del 40 per cento. Ed in Sardegna siamo ai minimi storici nella produzione, crollati nella classifica delle Regioni dai primi posti ad oltre metà classifica.”
Antonio Caria