Sono iniziate oggi, con la giornata dedicata alle istituzioni scolastiche dove è stato presentato il libro di Don Francesco Cossu “Alunni e insegnanti di Arzachena – storia della scuola dal 1856 al 1970” e l’esibizione della Brigata Sassari nel centro storico, le celebrazioni per i cento anni del comune di Arzachena.
«Una giornata piena di significato che apre le celebrazioni per il centenario dall’autonomia. Abbiamo creato un pacchetto di proposte ed eventi con cui segnare questo percorso fino a maggio 2022. Metteremo in luce personaggi e storie che hanno scandito l’evoluzione e lo sviluppo della nostra comunità. Sono tutte iniziative legate all’identità e all’orgoglio dell’essere arzachenesi – ha dichiarato il sindaco Roberto Ragnedda -. Da sempre, il parroco Francesco Cossu ci ricorda nei suoi libri gli sforzi fatti e le vicende che hanno portato Arzachena ad essere la bella cittadina che è oggi. Questo testo racconta i maestri di vita di tante generazioni e il ruolo fondamentale della scuola nella crescita dei singoli e della comunità. La nostra attività politica, quindi, continuerà a puntare sulle scuole come fatto finora: dalle riqualificazioni, agli ampliamenti, alla valorizzazione e all’innovazione dell’offerta.»
«L’autonomia scolastica di Arzachena è iniziata ben prima di quella istituzionale ed è alla base di ciò che Arzachena rappresenta oggi. Ecco perché abbiamo scelto questo tema per aprire le celebrazioni del centenario. Grazie alla tenacia e all’amore per Arzachena del maestro elementare, Michele Ruzittu, il paese ha conquistato l’autonomia da Tempio Pausania per diventare oggi il secondo centro gallurese per numero di abitanti, un centro in continua crescita, in controtendenza rispetto a tante altre realtà sarde e italiane – ha ribadito Rino Cudoni, presidente del consiglio comunale e promotore dell’iniziativa -. Abbiamo coinvolto qui oggi gli esponenti del mondo dell’istruzione, dall’Università di Sassari sino ai maestri storici delle nostre scuole che hanno segnato le vite di tutti noi.»
«Non poteva mancare la storia della scuola nelle celebrazioni. Grazie a Don Francesco per averci donato questa ricerca accurata che parte sin dalle prime lezioni impartite dai parroci a fine ‘800 negli stazzi – ha aggiunto Michele Occhioni, delegato della Pubblica Istruzione -. Ad oggi sono stati compiuti grandi passi avanti nella formazione, ma l’impegno è sempre massimo da parte della politica e dei funzionari per offrire ai nostri ragazzi le migliori opportunità.»
Antonio Caria