«Quattro sportelli per più di duecento utenti, affollatissimi già dalle prime ore del mattino, e una lunga fila di utenti sul marciapiede che nella maggior parte dei casi potrebbe essere serenamente evitata. É una trafila insensata e vergognosa quella che sono costretti a vivere i pazienti che hanno necessità di servirsi dell’ufficio Ats Sau del poliambulatorio ex INAM di Sassari. Uno sportello in cui per presentare semplici richieste come quella di esenzione ticket, scelta e revoca del medico di famiglia o l’aggiornamento del profilo sanitario, i pazienti sono costretti ad attendere ore in piedi, considerando che ogni giorno vengono prese in carico oltre cento pratiche, alle quali si sommano quelle arrivate tramite e-mail o contatto telefonico.»
Lo ha dichiarato la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, che ha presentato una mozione al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.
«La situazione dell’ufficio del Poliambulatorio ex Inam di Sassari è ormai precipitata nel caos, e il rischio è che a breve possa portare al collasso della sanità del sassarese – ha aggiunto Desirè Manca -. Il servizio deve essere ottimizzato con urgenza eliminando i passaggi burocratici inutili giacché le impegnative, gli ordini dei presidi sanitari, le prescrizioni, i rinnovi ed altro, potrebbero essere gestiti direttamente dagli uffici senza esporre il paziente a inutili giri e assurde peripezie. Attualmente il paziente è invece costretto ad affrontare quotidianamente un iter burocratico incomprensibile, trovandosi costretto a rivolgersi in prima istanza allo specialista per ricevere una prescrizione per poi proseguire il proprio percorso verso la farmacia territoriale che deve prenderla in carico e, successivamente, di nuovo agli uffici SAU per ricevere l’agognata autorizzazione.»
«Un iter insensato considerato che per quanto riguarda la scelta o revoca del medico, ad esempio, la procedura potrebbe essere finalizzata anche nelle farmacie convenzionate o utilizzando lo Spid o chiedendo l’attivazione della Tessera sanitaria con funzione di Carta Nazionale dei Servizi – ha concluso Desirè Manca -. È quindi inaccettabile che l’unica vergognosa soluzione ammessa sia l’attesa sul marciapiede.»
Antonio Caria