«Quando vieni presa per catastrofista, come la peggiore della cassandre, e invece ciò che temevi si avvera puntualmente. Tutto questo è inaccettabile. Ma io sarò la spina nel fianco di chi non è stato capace di evitare questo disastro. Al San Francesco di Nuoro da ieri è sospesa temporaneamente l’attività di ricovero in emergenza/urgenza e in elezione dei pazienti con problematiche chirurgiche. I pazienti saranno inviati presso le Uo di Chirurgia di altri Presidi ospedalieri. Tutto questo perché non c’è il numero sufficiente di medici per poter garantire i livelli assistenziali di base.»
Sono queste le parole pronunciate dalla deputata sarda di Centro democratico, Mara Lapia, che specifica: «Già 3 anni fa, lanciavo l’allarme per il rischio di chiusura di questo ospedale. E piano piano è esattamente quello che sta succedendo, uno dopo l’altro stanno chiudendo i reparti o stanno lavorando a orari ridotti, come Angiografia e Ortopedia, ma le persone non stanno male a orari prestabiliti. E adesso le emergenze di Chirurgia. Reparto fondamentale per tutto il territorio. Ora la domanda è: “temporaneamente” quanto? Perché, datemi pure di nuovo della catastrofista, queste sono situazioni che da acute diventano croniche, e quel “temporaneamente” diventa a tempo indeterminato».
«Per tutto il tempo che resterà chiuso il reparto, dove andranno i cittadini del territorio, come si sposteranno, l’elisoccorso non è sempre disponibile – conclude Mara Lapia -. Ci sarà il tempo di salvare vite umane? Ma è credibile che non si trovino i medici che servono? La verità è che i medici c’erano, ma le pretese insostenibili di disponibilità nei loro confronti da parte della pessima gestione dell’ospedale, li ha fatti scappare. Io questo non posso accettarlo, per me, per la mia gente, per il mio territorio. Vi starò col fiato sul collo, sarò la vostra spina nel fianco. Non mi fermo.»
Sono queste le parole pronunciate dalla deputata sarda di Centro democratico, Mara Lapia, che specifica: «Già 3 anni fa, lanciavo l’allarme per il rischio di chiusura di questo ospedale. E piano piano è esattamente quello che sta succedendo, uno dopo l’altro stanno chiudendo i reparti o stanno lavorando a orari ridotti, come Angiografia e Ortopedia, ma le persone non stanno male a orari prestabiliti. E adesso le emergenze di Chirurgia. Reparto fondamentale per tutto il territorio. Ora la domanda è: “temporaneamente” quanto? Perché, datemi pure di nuovo della catastrofista, queste sono situazioni che da acute diventano croniche, e quel “temporaneamente” diventa a tempo indeterminato».
«Per tutto il tempo che resterà chiuso il reparto, dove andranno i cittadini del territorio, come si sposteranno, l’elisoccorso non è sempre disponibile – conclude Mara Lapia -. Ci sarà il tempo di salvare vite umane? Ma è credibile che non si trovino i medici che servono? La verità è che i medici c’erano, ma le pretese insostenibili di disponibilità nei loro confronti da parte della pessima gestione dell’ospedale, li ha fatti scappare. Io questo non posso accettarlo, per me, per la mia gente, per il mio territorio. Vi starò col fiato sul collo, sarò la vostra spina nel fianco. Non mi fermo.»
Antonio Caria