Il 9 maggio del 1978, in via Caetani, a Roma, venne fatto trovare il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro.
Con quell'”assassinio politico” ci fu una svolta definitiva nella storia italiana. Tanto si è detto e scritto, ma certamente fu un fatto indiscutibile che ha segnato uno spartiacque politico.
Le Brigate Rosse quella volta alzarono alzato il tiro, mirando direttamente al cuore dello Stato.
Il rapimento di Aldo Moro era stato studiato sin nei minimi dettagli dalle Brigate Rosse. Il giorno del rapimento e della strage della scorta non è un giorno qualunque ma è una data storica per la Repubblica Italiana, per le Istituzioni, per la Politica stessa che quel giorno cambiò profondamente.
Il 16 marzo 1978, Aldo Moro si stava recando in Parlamento perché quel giorno si sarebbe tenuto quell’incontro storico con Enrico Berlinguer, segretario del PCI. Sarebbe nato quel giorno il famoso e tanto decantato “Compromesso storico”.
L’apertura della Democrazia Cristiana verso il PCI. Tutta quell’azione politica che avrebbe tracciato per sempre la linea politica non poteva certamente essere accettata dalle Brigate Rosse.
L’unica risposta delle Brigate Rosse era quella di fermare a tutti i costi quella svolta, che «non poteva essere tollerata».
Il 16 marzo 1978, purtroppo, fu un giorno terribile. Gli uomini della scorta del senatore Aldo Moro vennero trucidati con estrema ferocia da un commando di almeno quindici persone. Cinque le vittime: Oreste, Francesco, Domenico, Raffaele e Giulio.
Ritornano alla memoria gli appelli che giunsero da più parti del mondo, ma certamente non dimenticheremo mai l’accorato appello, drammatico, angosciante, di Papa Paolo VI.
Il suo appello cadde nel vuoto, rimase drammaticamente inascoltato.
La prigionia di Aldo Moro durò 55 giorni. Un periodo lunghissimo, durante il quale tante e complicate furono le iniziative intraprese, il dibattito politico di quel periodo fu acceso, lo smarrimento fortissimo.
La trattativa proseguì incessante e le affermazioni che sostennero le Brigate Rosse, secondo le quali Aldo Moro stesse rivelando segreti di Stato compromettenti, non aiutarono certamente a ricercare da parte politica una linea unica, convergente verso una soluzione in grado di portare alla sua liberazione.
La conclusione dei 55 giorni di prigionia con il ritrovamento del corpo di Aldo Moro fu l’atto finale che segnò ancora di più la strategia della tensione.
Aldo Moro aveva intuito che la politica dovesse essere vissuta diversamente, cercando un riavvicinamento tra i due grandi partiti DC e PCI, ma in un contesto ed un linguaggio diversi, con un’apertura politica che avrebbe segnato una nuova primavera, al fine di rassicurare e dare all’Italia ma non solo, un segnale innovativo e positivo.
“9 maggio 1978”
Aldo Moro è stato ucciso
Armando Cusa