La 2ª commissione, presieduta da Alfonso Marras (Psd’Az), ha espresso – all’unanimità – parere favorevole alle linee guida per il cosiddetto piano di dimensionamento scolastico 2022-2023, approvato dalla Giunta l’8 ottobre scorso con la deliberazione n, 39/93.
Il documento, illustrato nel parlamentino della Pubblica Istruzione dall’assessore Andrea Biancareddu (Udc), non prevede accorpamenti e ridimensionamenti, né soppressioni tra i punti di erogazione. L’atto della programmazione per la definizione delle autonomie scolastiche e dei servizi per le scuole di ogni ordine e grado, ribadisce l’opportunità della riduzione della soglia minima del numero di alunni necessario per l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi amministrativi, passando dai 600 alunni a 500 alunni e dai 400 alunni ai 300 alunni per i Comuni montani e le isole minori. La deroga a tali limiti, così come spiegato dall’assessore, già concessa lo scorso anno alla luce dell’emergenza da Covid, è stata quindi formalmente richiesta, anche per l’annualità 2022-2023, al ministero dell’Istruzione e si auspica, così come sollecitato anche dal consigliere del Pd, Piero Comandini, il coinvolgimento ed il sostegno dei parlamentari eletti in Sardegna, affinché la proposta possa essere inserita in norma, magari in sede di approvazione della legge di Stabilità.
L’assessore Andrea Biancareddu, nel corso del suo articolato intervento, ha avuto modo di ringraziare tutto il personale della scuola, gli alunni e le famiglie, per gli sforzi fatti «nei giorni difficili della pandemia» e dopo aver rammentato «i tanti disagi provocati dalla didattica a distanza» e l’impegno della Regione «per non fermare gli interventi nel campo dell’edilizia scolastica», si è detto soddisfatto per i risultati della campagna vaccinale. «Siamo la Regione con la più alta percentuale di alunni vaccinati – ha dichiarato l’esponente dell’Udc in Giunta – e contiamo il 94% dei dirigenti scolastici e il 92% del personale scolastico già vaccinato.»
Il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, ha invece posto in luce quelle che ha definito «e problematiche della rete scolastica in Sardegna» e che riguardano 25 istituti «sottodimensionati anche rispetto ai parametri in deroga per il numero minimo di alunni necessari per il mantenimento dell’autonomia scolastica». «Manca un intervento deciso – ha affermato il rappresentante del ministero – sulle realtà scolastica troppo piccole e sottolineo il ritardo con il quale si procede sul piano di dimensionamento scolastico, considerato che la commissione consiliare soltanto oggi è chiamata ad esprimere un parere sulle linee guida e non già sul piano che però deve essere approvato entro la fine dall’anno.»
Gli istituti che non rispettano i limiti dei 500 e 300 alunni sono 25 complessivamente: 12 in provincia di Cagliari (DDS Is Mirrionis; CD via Castiglione; IIs Atzeni di Capoterra; IC Carbonia, ITC Mattei di Decimomannu, IC Guasila; Pitagora di Isili; Ic Mandas di Mandas; Istituto comprensorio di Narcao; IC Santadi; IC Settimo San Pietro; Ic Siliqua); 7 in provincia di Nuoro (IIS Businco di Jerzu; IC Orani; IC Orgosolo; IC Orotelli; IC Motzo Silanus-Bolotana; IC Tertenia; IC Villagrande); 1 in provincia di Oristano (IC Ghilarza) e 5 in provincia di Sassari (IC Arborea di Castelsardo; IC Osilo; IC San Teodoro; IC Sennori e IC Usini).
Dopo gli interventi della consigliera dei Progressisti, Laura Caddeo («resta il problema dell’infrastrutturazione digitale per la scuola sarda») e della sua collega della minoranza Desirè Manca – M5S («chiedo che siano forniti i dati ufficiali sull’abbandono scolastico nella nostra isola») i consiglieri del centrodestra, Dario Giagoni (capogruppo Lega) e Franco Stara (Iv) hanno preso parola su una questione di carattere prettamente politico ed hanno comunicato al presidente Alfonso Marras l’indisponibilità dei consiglieri dei rispettivi gruppi consiliari a partecipare a riunioni della commissione, fino a quando non saranno rinnovate le cariche, così come stabilito dal regolamento interno che fissa in trenta mesi (scadenza dunque 4 ottobre 2021) la durata della nomina a presidente e vice presidente.