«Sulla situazione dei pronto soccorso era tutto già previsto e tutto già scritto. A questo punto mi chiedo, e ho chiesto stamattina ai colleghi della maggioranza di centrodestra, a cosa serva la commissione Sanità in Consiglio regionale. Gli allarmi c’erano tutti, la situazione attuale certifica l’inadeguatezza e l’incoscienza del presidente della Regione e del suo assessore. All’inizio del luglio scorso, come gruppi di opposizione, avevamo chiesto l’audizione dei direttori delle strutture degli ospedali sardi per affrontare i problemi che oggi tornano alla ribalta ma che già allora erano sotto gli occhi di tutti. Prima della loro convocazione passarono due mesi, senza che nel frattempo il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità facessero niente.»
Lo dichiara il consigliere regionale dei Progressisti, Francesco Agus, che aggiunge: «Due mesi fa, era il 2 settembre, vennero in commissione i direttori dei Pronto soccorso di Sassari e Cagliari, il commissario straordinario di Arnas, la commissaria dell’Aou di Cagliari e il commissario straordinario dell’Aou di Sassari: avevano descritto già allora una situazione al collasso, con medici e infermieri allo stremo, personale sotto pressione e strutture inadeguate con tutte le conseguenze per i pazienti. Da parte della Giunta regionale, in quella occasione, grandi annunci e soluzioni in campo».
«Invece nulla, zero assoluto. Presidente e assessore sono assenti, uno impegnato a gestire i malumori della sua maggioranza e l’altro nella sua lotta interna con il commissario Ats, e la situazione precipita. Lo certificano oggi, di nuovo, i direttori degli unici due Pronto Soccorso attivi a Cagliari, quello del Brotzu e quello del Policlinico: la preoccupazione non è più data dal Covid ma dall’alto numero di interventi ordinari – conclude Francesco Agus -. Anche questo prevedibile e previsto: da tempo chiediamo una riorganizzazione del sistema sanitario ma chi di dovere è impegnato in vicende che, evidentemente, non riguardano il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini sardi. Qualcosa che aiuterebbe potrebbe essere senza dubbio la verifica che tutti i medici specializzati in emergenza-urgenza siano impegnati nei pronto soccorso, perché due mesi fa era evidente come alcuni fossero ancora impegnati in altre mansioni.»
Antonio Caria