La Cia Agricoltori Italiani Sardegna esprime apprezzamento per l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del Decreto legislativo sulle pratiche commerciali sleali, che recepisce la Direttiva Ue 2019/633 del Parlamento europeo.
«Il decreto approvato dal Cdm è uno strumento fondamentale atteso da anni, che garantirà finalmente maggiore equità nei rapporti tra gli attori della filiera agroalimentare, offrendo contemporaneamente agli agricoltori maggiori tutele e la possibilità di migliorare la loro posizione contrattuale rispetto agli altri operatori», dichiara il presidente di Cia Sardegna, Francesco Erbì.
«Grazie alle tutele messe in atto dal provvedimento le imprese agricole vedranno realizzarsi una più equa distribuzione dei valori commerciali su tutta la filiera produttiva, con un riequilibrio di rapporti e prezzi. A oggi, per esempio, il guadagno netto dei produttori ammonta a circa l’8% di quanto il consumatore spende al supermercato per acquistare ortofrutta, ciò equivale quindi a circa 4 euro a fronte di 50 euro di prodotti acquistati, e questo non può più essere accettabile», spiega il direttore regionale di Cia Sardegna, Alessandro Vacca.
Le misure contenute nel Decreto legislativo sono state reclamate a più riprese dalla Cia, come nell’ultima manifestazione di protesta organizzata il 29 ottobre scorso a Cagliari, davanti alla sede del Consiglio regionale. Un sit-in al quale hanno partecipato una nutrita rappresentanza di imprenditori agricoli e di amministratori comunali, e con cui Cia ha voluto denunciare la lunga lista di difficoltà che stanno soffocando le aziende isolane con aumenti incontrollati dei costi di produzione e picchi che toccano il 60%.
In questo contesto, per assurdo, i compensi riconosciuti agli agricoltori per le loro produzioni hanno al contrario subito delle riduzioni e anche nei rari casi in cui si sono riscontrati degli aumenti, come per il prezzo del latte, questi non hanno coperto l’incremento dei costi, erodendo di conseguenza drasticamente la redditività delle aziende agricole e di tutto il settore primario sardo.
L’approvazione del Decreto sulle pratiche commerciali sleali costituisce un primo tassello utile a riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera agroalimentare, che vede da sempre gli agricoltori i soggetti più deboli, ma non può e non deve essere l’unica isolata azione da mettere in campo per salvare un comparto che costituisce un elemento fondamentale per la tenuta economica e sociale sarda. A tal fine, Cia Sardegna insiste nel chiedere alle istituzioni regionali e nazionali ulteriori interventi urgenti che portino a risolvere i più volte denunciati tanti problemi aperti che affliggono l’agricoltura isolana, a partire dal pagamento immediato delle anticipazioni dovute per i premi Pac comunitari spettanti agli agricoltori.