«Nei corridoi di patologia medica, geriatria, medicina uomini, medicina donne e urgenza dell’Aou di Sassari, si trovano incolonnate delle barelle. Appartengono a quei pazienti meno fortunati che non hanno avuto la possibilità di essere ricoverati in una stanza con tutta la dotazione di base, la privacy e le adeguate modalità di erogazione dell’assistenza.»
A denunciare ciò che sta accadendo all’interno dell’Azienda Ospedaliera sassarese è Fausta Pileri, rappresentante del sindacato delle professioni infermieristiche NurSind, segretaria territoriale per Sassari, vice cordinatrice regionale, e componente del direttivo nazionale: «Non è un segreto, e come sindacato l’abbiamo denunciato più volte chiedendo ai vertici di intervenire, che il numero degli infermieri sia già ridotto ai minimi termini, con un rapporto che tocca punte di un operatore ogni 20 pazienti, quando nella norma dovrebbero essere 6. In questa modalità di lavoro già precaria, ci troviamo davanti anche una spaventosa situazione – ormai fuori controllo – di ricoverati nei corridoi, nelle barelle, alla quale è difficilissimo fare fronte ma soprattutto pericolosissimo sia per gli operatori sanitari che per i degenti».
«Il paziente ricoverato nelle barelle – ha aggiunto Fausta Pileri – non può essere assistito come il degente in stanza che possiede una sua unità: letto, comodino, luce, armadietto e tutto il resto. In caso di arresto cardiaco, per esempio, l’operatore non potrebbe effettuare la manovra di rianimazione nelle barelle, che non hanno la struttura dei letti da ricovero delle stanze. La situazione è gravissima: sono capitati anche casi di ricoverati agonizzanti, privati di qualsiasi privacy, che si vedono passare persone accanto in continuazione.»
«Chiediamo urgenti interventi di largo respiro, volti a ripristinare una situazione sanitaria degna di essere chiamata tale, sia per i pazienti che la ricevono, sia per gli operatori che si trovano a prestare assistenza quotidianamente», ha concluso Fausta Pileri.