Proseguono a Guasila gli appuntamenti letterari del Festival dell’Altrove. Sabato 27 novembre, dalle ore 16, nell’Auditorium Comunale di Guasila, la giornalista Tiziana Ferrario presenterà il suo libro “La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli”, edito da Chiarelettere. Il secondo appuntamento del pomeriggio sarà con Francesca Spanu e il suo libro: “Dentro la borsa” edito da La zattera. I due libri saranno presentati, anche per il tema che trattano, per celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Tiziana Ferrario è stata uno dei volti del Tg1, inviata di politica estera e corrispondente da New York. Negli anni ha documentato guerre e crisi umanitarie.
Come inviata ha coperto i conflitti in Afghanistan e in Iraq e realizzato numerosi reportage dal Medio Oriente (Pakistan, Iran, Arabia Saudita, Libano, Siria, Yemen), seguendo gli sviluppi della guerra al terrorismo e intervistando i protagonisti della scena internazionale. Per il suo lavoro dal fronte della guerra afgana e irachena ha ricevuto numerosi premi ed è stata insignita del riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l’impegno civile come giornalista inviata in aree di guerra.
Il romanzo dà voce a una donna afghana, tenace tessitrice di pace, la cui famiglia è stata brutalmente cacciata e costretta all’esilio. Homaira, la principessa che dà il titolo al libro, è stata la nipote dell’ultimo sovrano afghano, Re Zahir Shah, l’uomo che ha governato il paese per quarant’anni, dal 1933 al 1973, prima di essere spodestato con un colpo di stato. In un mondo sospeso tra la vita e la morte, la principessa osserva il sangue che è tornato a scorrere nella sua terra, si prende cura delle donne che bussano alla sua porta, mentre gli integralisti avanzano seminando odio e vendette. È ancora vivo in lei il ricordo di un tempo in cui l’Afghanistan era meta di viaggiatori e paradiso degli hippie, terra di cultura e tradizioni millenarie, dove le donne non venivano lapidate negli stadi. Tiziana Ferrario racconta un paese a rischio oblio. Le storie e le voci di chi ha scelto di seguire la propria vocazione. Giornaliste, insegnanti, medici, sminatrici, ma anche sportive, poliziotte, giudici, musiciste, disegnatrici, appassionate di costume e moda. La faccia di una generazione che non si vuole fermare, anche se la vita è diventata impossibile. Serviva la forza viva della narrazione per ripercorrere quasi un secolo di storia attraverso le protagoniste della battaglia per la libertà che è in corso in Afghanistan. Donne fiere e audaci in un mondo di uomini che le vuole sottomesse.
Francesca Spanu, nasce a San Gavino Monreale, centro del Medio Campidano, il nove marzo del 1976. Di professione avvocato, la sua vita si divide tra il paese natale, Cagliari e Sinnai dove vive. Dentro la borsa è un romanzo che affronta argomenti quali l’aborto, l’obiezione di coscienza e quei giudizi che, troppo spesso, si danno con leggerezza e senza cognizione di causa.
Viene narrata la storia di Cristina, un medico, specializzanda in ginecologia e ostetricia. Ha ventotto anni e una vita ordinata e metodica, fondata su certezze granitiche dietro le quali nasconde l’ansia di essere perfetta per compiacere la madre.
Lidia è una professionista di quarant’anni, decisa a interrompere una gravidanza; un atto inconcepibile per Cristina, obiettrice di coscienza. Un atto d’amore necessario e sofferto per Lidia, doloroso.
Nell’incontro tra Cristina e Lidia, quello tra medico e paziente, e nel tentativo di salvare una vita, si intrecciano due vite e due sguardi sulle cose che reggono il mondo Lidia si troverà a essere per Cristina una finestra aperta su di sé, attraverso la quale osservare la bambina che era, la donna che è, quella che rischia di diventare.