Porto Torres punta a entrare nel “Registro dei Cammini e degli itinerari religiosi e dello Spirito” istituito dall’assessorato regionale del Turismo. L’intento è venuto fuori al termine dell’incontro tra l’assessora della Cultura Maria Bastiana Cocco ed il consigliere Gavino Sanna con una delegazione dell’assessorato regionale al Turismo (composta da Renato Tomasi, responsabile del Turismo culturale-religioso in Sardegna, Giovanni Santo Porcu e Roberta Serrenti, in rappresentanza della Fondazione Destinazione di Pellegrinaggio della Sardegna), nell’ambito del percorso attivato per ottenere il riconoscimento della “Valenza turistica culturale e religiosa” della “Destinazione Porto Torres”.
Una candidatura che viene definita forte per via il culto dei Martiri turritani, della celebrazione della Festha manna e della centralità della basilica romanica di San Gavino nel panorama spirituale isolano. Per supportare la candidatura, è stato redatto un corposo dossier in cui si ripercorre la storia e le caratteristiche del culto ai Martiri turritani, vengono illustrate le caratteristiche del patrimonio storico, archeologico, artistico ed ambientale della città, insieme ad una fotografia di come il territorio viene fruito dal punto di vista turistico.
«La devozione a Gavino, Proto e Gianuario ha conferito a Porto Torres un ruolo centrale nella religiosità sarda – hanno dichiarato Maria Bastiana Cocco e Gavino Sanna – ed è naturale che venga inserita in questo registro regionale. Siamo convinti che rappresenti l’opportunità per incrementare le potenzialità promozionali di un territorio che, per via del porto e della sua storia, da duemila anni è un punto di riferimento obbligato per tutti i sardi e che ha tanto da offrire a chi arriva da fuori.»
Una candidatura che viene definita forte per via il culto dei Martiri turritani, della celebrazione della Festha manna e della centralità della basilica romanica di San Gavino nel panorama spirituale isolano. Per supportare la candidatura, è stato redatto un corposo dossier in cui si ripercorre la storia e le caratteristiche del culto ai Martiri turritani, vengono illustrate le caratteristiche del patrimonio storico, archeologico, artistico ed ambientale della città, insieme ad una fotografia di come il territorio viene fruito dal punto di vista turistico.
«La devozione a Gavino, Proto e Gianuario ha conferito a Porto Torres un ruolo centrale nella religiosità sarda – hanno dichiarato Maria Bastiana Cocco e Gavino Sanna – ed è naturale che venga inserita in questo registro regionale. Siamo convinti che rappresenti l’opportunità per incrementare le potenzialità promozionali di un territorio che, per via del porto e della sua storia, da duemila anni è un punto di riferimento obbligato per tutti i sardi e che ha tanto da offrire a chi arriva da fuori.»
Antonio Caria