“No potho reposare”, uno dei brani più amati del repertorio musicale sardo, in una versione per coro di voci bianche, realizzata nonostante la distanza imposta dall’emergenza Covid-19.
E’ l’ultima produzione del Conservatorio di Cagliari, raccolta nel video da oggi disponibile sul canale You tube di Conservatorio Cagliari official all’indirizzo https://youtu.be/BgGpJvASPyg e sulla pagina Facebook del “Palestrina”.
Nata da un’idea di Enrico di Maira, direttore del Coro di voci bianche dell’istituto musicale, attivo anche in diverse produzioni del Teatro lirico di Cagliari, l’iniziativa ha mosso i primi passi all’indomani dell’isolamento forzato imposto dall’emergenza sanitaria.
Sulla falsariga di quanto hanno fatto grandi istituzioni nazionali e internazionali, Di Maira e il pianista Romeo Scaccia, altro docente del Conservatorio di Cagliari, forti dell’esperienza maturata negli anni con i concerti dal vivo, hanno pensato di cimentarsi in una nuova sfida, questa volta virtuale.
Prima pochi coristi, e poi via via altri, sino ai quarantasei finali, hanno cantato il brano davanti a una telecamera ognuno per proprio conto, inviando poi ciascuno due distinte versioni della performance.
Video che, nonostante nella maggior parte dei casi fossero fatti con il telefonino, mostravano un’eccellente qualità del suono. E’ stato questo l’elemento che ha spinto ad andare avanti col progetto, in un lavoro andato avanti lungo i due mesi della quarantena.
Con una base al pianoforte suonata dallo stesso Scaccia, che ha dato spazio anche a una parte solistica, la direzione dei coristi di Di Maira, e, a sintetizzare e legare il tutto, il tocco magico del regista Manuele Trullu (insieme a Scaccia ha lavorato anche all’ultimo spot del Cagliari calcio) il risultato è un video di 2.20 minuti, brillante, capace di suscitare grande emozione, e in cui tutti i protagonisti trovano spazio.
Un video che vuole essere un messaggio di speranza e invito a guardare avanti nonostante le difficoltà del momento.
«Con questo lavoro il Conservatorio ribadisce una volta di più il suo impegno a dare segnali positivi al tessuto culturale e sociale anche in un momento difficile come quello che stiamo affrontando – sottolinea il direttore del “Palestrina” Giorgio Sanna -. Inoltre, in questo modo viene ridato smalto a insegnamenti che sono stati alquanto sacrificati in questo periodo: nonostante per la maggior parte delle nostre lezioni sono state attivate con successo lezioni on line, questo non è stato tecnicamente possibile per materie come la musica di insieme o le esercitazioni orchestrali o corali.»