«Con la nostra iniziativa vogliamo riavvicinare i giovani alle istituzioni, fornendo loro strumenti di vera partecipazione attiva alla vita democratica ed opportunità concrete per recuperare fiducia nella buona politica.»
Sono le parole con cui Piero Maieli, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione, ha voluto presentare la proposta di legge, di cui è primo firmatario, per istituire il “Consiglio regionale dei Giovani”.
«Non c’è niente di più sbagliato che parlare di “poltronificio” – ha aggiunto il capogruppo sardista Franco Mula -. La nostra non vuole essere una proposta di partito ma l’espressione di tutta la società sarda, perché crediamo che sia un obiettivo comune quello di far crescere i nostri giovani dando valore al loro impegno civile.»
«È vero che molti giovani sono sfiduciati e lontani dalla politica – ha voluto precisare la consigliera comunale di Cagliari, Antonella Scarfò – ma non si deve generalizzare; noi comunque vogliamo parlare con tutti e creare assieme le condizioni che consentano ai giovani di essere non solo ascoltati ma protagonisti nelle scelte che li riguardano.»
Giacomo Stavolta, del movimento giovanile cittadino di Cagliari, ha sottolineato che la proposta di legge prevede l’elezione di un’assemblea di 40 membri rappresentativa delle diverse fasce di età, che sarà strutturata anche in commissioni divise per materia e, una volta l’anno, terrà una seduta plenaria congiunta con il Consiglio regionale “degli adulti”.
Successivamente Alessandro Migliarese, presidente del movimento giovanile del Psd’Az, si è soffermato sulle esperienze già realizzate in altre Regioni come Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Corsica, mentre per il consigliere regionale Giovanni Satta, la proposta «dà una prima risposta ad una domanda molto sentita. Io ho cominciato da ragazzo con la Dc in un momento storico nel quale esisteva una “scuola” politica, e mi rendo conto che la politica di oggi, che ha grandi responsabilità nei confronti dei giovani, deve favorire una inversione di tendenza».
«Non c’è niente di più sbagliato che parlare di “poltronificio” – ha aggiunto il capogruppo sardista Franco Mula -. La nostra non vuole essere una proposta di partito ma l’espressione di tutta la società sarda, perché crediamo che sia un obiettivo comune quello di far crescere i nostri giovani dando valore al loro impegno civile.»
«È vero che molti giovani sono sfiduciati e lontani dalla politica – ha voluto precisare la consigliera comunale di Cagliari, Antonella Scarfò – ma non si deve generalizzare; noi comunque vogliamo parlare con tutti e creare assieme le condizioni che consentano ai giovani di essere non solo ascoltati ma protagonisti nelle scelte che li riguardano.»
Giacomo Stavolta, del movimento giovanile cittadino di Cagliari, ha sottolineato che la proposta di legge prevede l’elezione di un’assemblea di 40 membri rappresentativa delle diverse fasce di età, che sarà strutturata anche in commissioni divise per materia e, una volta l’anno, terrà una seduta plenaria congiunta con il Consiglio regionale “degli adulti”.
Successivamente Alessandro Migliarese, presidente del movimento giovanile del Psd’Az, si è soffermato sulle esperienze già realizzate in altre Regioni come Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Corsica, mentre per il consigliere regionale Giovanni Satta, la proposta «dà una prima risposta ad una domanda molto sentita. Io ho cominciato da ragazzo con la Dc in un momento storico nel quale esisteva una “scuola” politica, e mi rendo conto che la politica di oggi, che ha grandi responsabilità nei confronti dei giovani, deve favorire una inversione di tendenza».
Antonio Caria