«Per passare dalle parole ai fatti occorre porre in essere interventi concreti, non soltanto misure repressive a danno già avvenuto. Bisogna agire con la prevenzione primaria creando le condizioni per cui il fenomeno non si verifichi più.»
A raccomandato è stata Cristina Cabras, docente di Psicologia sociale e criminologa, durante il seminario promosso dall’Università di Cagliari per discutere del fenomeno della violenza contro le donne.
La Facoltà di Studi umanistici ha vissuto un momento di alto confronto culturale e scientifico sul tema, tra docenti, studentesse e ricercatrici, istituzioni, ordini professionali, professioniste e professionisti. L’obiettivo era ambizioso: individuare insieme azioni efficaci nella lotta contro la violenza di genere.
Sul piatto, la constatazione amara che parlare non basta: occorre agire, e farlo in fretta. E se da un lato c’è stato chi ha invocato pene più severe (ma soprattutto più efficaci), dall’altra è arrivata la raccomandazione di chi sa bene che occorre mettere in campo progetti di educazione (e di rieducazione), nelle scuole e nelle università, ma anche nei confronti degli uomini maltrattanti (come il progetto illustrato da Silvana Migoni, presidente di “Donne al Traguardo”).
Parole raccolte e condivise anche da Alessandra Zedda, assessora del Lavoro e vicepresidente della Giunta regionale: «Il reinserimento delle donne vittime di violenza è una delle priorità della Regione – ha detto l’esponente dell’esecutivo guidato da Christian Solinas – In Sardegna il cosiddetto reddito di libertà ha un importo più alto rispetto a quello previsto dal Governo nazionale, e di questo siamo profondamente orgogliosi. È fondamentale la prevenzione con l’educazione affettiva, al rispetto, in ogni ordine di scuola e nella famiglia. L’Università di Cagliari – sia nel dipartimento di Cristina Cabras sia con l’azione che ha portato avanti Maria Del Zompo – ha fatto un ottimo lavoro. Grazie per quello che fate».
Di particolare rilievo l’intervento della senatrice Valeria Valente – presidente della Commissione parlamentare contro la violenza di genere – e del deputato Andrea Frailis, che hanno sottolineato l’attenzione del Parlamento sull’argomento,
Secondo Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne, «bisogna aumentare l’occupazione femminile: questo è il vero problema legato all’autonomia delle donne e alla loro emancipazione. La Convenzione di Istanbul è ancora in gran parte inattuata: non se ne parla ancora abbastanza. Lanceremo presto una nuova iniziativa digitale per diffonderne la conoscenza nelle scuole, negli ordini professionali e negli enti locali, con un’app che ne favorirà una diffusione più capillare».
Antonio Caria