Verificare e valutare possibili forme di cooperazione comune per lo sviluppo e il sostegno delle filiere dei sistemi produttivi locali, del turismo sostenibile, delle energie rinnovabili e della transizione verde in generale.
Sono questi i temi che hanno formato l’oggetto degli incontri che la rappresentanza del GAL Campidano ha avuto con le controparti del GAL Lyskor, e delle Amministrazioni Locali nel corso della recente missione esplorativa tenutasi in Polonia nella Regione della Slesia e appena conclusasi.
La missione internazionale del GAL Campidano nasce su invito del GAL Lyskor e fa seguito alla visita della delegazione polacca tenutasi in Campidano nei mesi scorsi e suggellata da un protocollo d’intesa per l’avvio di iniziative comuni.
«L’esperienza in Polonia, nonostante la distanza e le diversità del contesto geografico – ha dichiarato Stefano Musanti, presidente del GAL Campidano – ci ha consentito di riscontrare come siano numerose le analogie con il nostro contesto sociale: dal ruolo centrale della casa, della famiglia e della donna, alla valorizzazione delle produzioni enogastronomiche locali, alla transizione economico-sociale di un’economia industriale mineraria verso quella agricola e green. È stata l’occasione – ha aggiunto Stefano Musanti – per muovere i primi passi verso nuovi imminenti progetti, con l’obiettivo di accorciare sempre più le distanze tra il Campidano ed i paesi dell’Europa.»
Con l’occasione la delegazione del GAL Campidano ha avuto modo di immergersi nelle tradizioni popolari polacche e di sperimentare laboratori culinari e artigianali, proposti attraverso un itinerario culturale e gastronomico di ispirazione fortemente esperienziale. Numerose le visite guidate a monumenti, musei, centri culturali e miniere, grazie alle quali la delegazione del GAL Campidano si è potuta addentrare nel principale settore economico della Slesia, ovvero l’industria estrattiva. Particolarmente interessante la visita alla miniera di carbone “Anna” di Pszowa, fondata nel 1832 e chiusa nel 2012, dalla quale si estraevano 2,8 milioni di tonnellate di carbone annue e dava occupazione a 6.800 persone.