È stata una serata particolarmente toccante sul piano emotivo quella che ieri hanno vissuto un centinaio di spettatori presenti all’anteprima della proiezione del documentario “Fogu”, presentato nell’ex Seminario pontificio di Cuglieri dall’Associazione Montiferru, in collaborazione con l’amministrazione comunale, e dagli autori Ottavio Mura e Massimiliano Marraffa. Nei 45 minuti di immagini, racconti e testimonianze, prodotti dalla Helix Pictures, si è tornati indietro ai giorni successivi ai roghi che a fine luglio devastarono abitazioni, boschi e oliveti secolari, aziende zootecniche e attività produttive, causando la morte di animali d’allevamento e di tanta selvaggina. I fotogrammi del documentario attraversano le valli e le pianure del Montiferru su panorami lunari, dove le fiamme hanno divorato la vita. Un racconto che ha il sapore amaro della cenere e del dolore dei cittadini ancora terrorizzati dal ricordo delle fiamme che hanno raggiunto, circondato ed invaso i centri abitati, fino al mare.
La serata è stata aperta dal presidente dell’Associazione Montiferru, Pier Paolo Arca, che ha ricordato come è nata l’associazione e i traguardi che i tanti cittadini coinvolti si sono dati per rigenerare e far rinascere il territorio, i boschi, gli oliveti, le aziende agricole ed il paesaggio colpito dagli incendi. «Un lavoro – ha spiegato Pier Paolo Arca – che intendiamo portare avanti in collaborazione o a supporto delle istituzioni locali, regionali, nazionali e con le diverse associazioni di volontariato coinvolte sul tema agricolo e ambientale. Il nostro è un impegno civico a cui tutti possono partecipare e le adesioni crescono di giorno in giorno». Il presidente dell’Associazione ha quindi ricordato tutte le attività portate avanti dalla fondazione, ufficializzata lo scorso 30 settembre, e le numerose interlocuzioni in corso con diversi soggetti che si sono mostrati disponibili a dare il proprio contributo.
Il consigliere comunale Andrea Idda ha portato i saluti del sindaco Andrea Loche, impegnato in attività istituzionali, ricordando che questo tipo di rappresentazioni pubbliche servono a tenere alta l’attenzione su ciò che è successo.
Gli autori. «È stato complicato fare questo lavoro, perché tanta gente non voleva parlare a causa del dolore che aveva dentro. Chi ci ha raccontato la propria esperienza, lo ha fatto con grande dignità». Così Ottavio Mura, uno dei registi del documentario, che ha aggiunto: «In questo territorio c’è tanta energia, spero di rivederlo presto di nuovo verde e penso che, ascoltando la campagna e la natura, possiamo riprenderci il bello che avevamo in questi luoghi».
Massimiliano Marraffa, nel ringraziare tutti i cittadini coinvolti nella realizzazione delle riprese, ha osservato che il loro lavoro «ha l’obiettivo di stimolare le coscienze e farci riflettere affinché queste cose non accadano più».