Il Parco del Popolo Kurdo, a Quartu Sant’Elena, ha ospitato l’inaugurazione del monumento in ricordo delle vittime di femminicidio, dono dell’Associazione Arcoiris Odv all’Amministrazione comunale come testimonianza di solidarietà e di vicinanza al tema della lotta alla violenza di genere.
Per l’assessora Cinzia Carta: «questa giornata rappresenta una tappa importante del nostro percorso perché finalmente abbiamo in città un monumento che simboleggia la lotta al femminicidio. Dobbiamo proseguire questo cammino tutti insieme: l’Amministrazione continuerà a mettere in campo iniziative, sollecitando la partecipazione degli studenti e della comunità tutta. Abbiamo iniziato a seminare perché cresca e sbocci la cultura del rispetto, capace di formare una società senza violenza».
La presidente dell’associazione Arcoiris Arlen Haidée Aquino, nel ringraziare l’Amministrazione, ha voluto sottolineare come l’iniziativa «fosse inizialmente prevista per il 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma era stata rinviata a causa del maltempo. Il monumento è un simbolo della lotta alla violenza che a Quartu sino a oggi mancava, ed è un contributo tangibile che attesta la volontà di fermare questo fenomeno, che è vera e propria emergenza sociale. Attraverso l’arte lanciamo un messaggio di denuncia e di sensibilizzazione».
Infine, l’artista Armandino Lecca ha spiegato che «l’opera rappresenta tre figure femminili, con scarpette rosse, di tre età diverse: una bambina, una più matura, un’anziana. Tre fasi della vita coinvolte in questa tematica che non conosce età. La pietra utilizzata è trachite di Fordongianus, materiale che si presta bene perché permette di utilizzare anche i colori, che vengono assorbiti, vanno in profondità e migliorano col tempo. I copricapi sono stati trattati con delle resine particolarmente resistenti, ma voglio attirare l’attenzione in particolare sull’ombrello, che è un elemento di protezione, reale sulle statue, ma anche metaforico, come il senso di protezione che tutta la comunità deve avere per le donne».
Per l’assessora Cinzia Carta: «questa giornata rappresenta una tappa importante del nostro percorso perché finalmente abbiamo in città un monumento che simboleggia la lotta al femminicidio. Dobbiamo proseguire questo cammino tutti insieme: l’Amministrazione continuerà a mettere in campo iniziative, sollecitando la partecipazione degli studenti e della comunità tutta. Abbiamo iniziato a seminare perché cresca e sbocci la cultura del rispetto, capace di formare una società senza violenza».
La presidente dell’associazione Arcoiris Arlen Haidée Aquino, nel ringraziare l’Amministrazione, ha voluto sottolineare come l’iniziativa «fosse inizialmente prevista per il 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma era stata rinviata a causa del maltempo. Il monumento è un simbolo della lotta alla violenza che a Quartu sino a oggi mancava, ed è un contributo tangibile che attesta la volontà di fermare questo fenomeno, che è vera e propria emergenza sociale. Attraverso l’arte lanciamo un messaggio di denuncia e di sensibilizzazione».
Infine, l’artista Armandino Lecca ha spiegato che «l’opera rappresenta tre figure femminili, con scarpette rosse, di tre età diverse: una bambina, una più matura, un’anziana. Tre fasi della vita coinvolte in questa tematica che non conosce età. La pietra utilizzata è trachite di Fordongianus, materiale che si presta bene perché permette di utilizzare anche i colori, che vengono assorbiti, vanno in profondità e migliorano col tempo. I copricapi sono stati trattati con delle resine particolarmente resistenti, ma voglio attirare l’attenzione in particolare sull’ombrello, che è un elemento di protezione, reale sulle statue, ma anche metaforico, come il senso di protezione che tutta la comunità deve avere per le donne».
Antonio Caria