L’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano ha votato all’unanimità dei presenti, in rappresentanza del 90% dei produttori, le nuove regole del Disciplinare di produzione che, tra le varie prescrizioni, prevedono la lista delle razze ammesse alla produzione del latte destinato alla DOP. I soci hanno deciso che gli allevatori che vorranno conferire latte da destinare alla DOP Pecorino Romano dovranno riconvertire entro i prossimi 7 anni i propri allevamenti, nel caso siano presenti razze estranee a quelle indicate nel disciplinare.
Nei prossimi giorni sarà organizzata una riunione con l’assessorato regionale dell’Agricoltura e le agenzie Laore e Agris per mettere a punto gli aspetti logistici, organizzare lo screening degli allevamenti e pianificare le procedure. Gli allevatori che decideranno di non riconvertire i propri allevamenti, alla scadenza dei sette anni dalla pubblicazione del Disciplinare non potranno più destinare il latte delle loro pecore alla produzione di Pecorino Romano DOP.
Le razze ammesse, in base a quanto deciso dall’Assemblea Consortile ed inserite nel Disciplinare di produzione, sono: Razza Sarda, compresa la sub-popolazione Nera di Arbus, Razza Vissana, Razza Sopravissana, Razza Comisana, Razza Massese, Razza Pecora dell’Amiata.
«L’assemblea ha trovato una soluzione condivisa da tutti i presenti e che fa sintesi fra le diverse posizioni – sottolinea il presidente del Consorzio Gianni Maoddi -. I sette anni previsti per la riconversione assicurano a tutti gli operatori il tempo necessario per organizzarsi, in primo luogo agli allevatori.»
La decisione dell’assemblea, che si è tenuta sulla piattaforma Zoom a causa della recrudescenza della pandemia, sarà ora sottoposta al vaglio del Ministero, con cui sarà immediatamente avviata l’interlocuzione e che dovrà dire l’ultima parola sul nuovo Disciplinare votato dai soci.