«L’ospedale di Sassari sta collassando: negli ultimi 79 giorni gli accessi al Pronto soccorso sono stati ben 7.809, di cui 361 relativi a malati covid. Di questi, 71 casi riguardano pazienti residenti in Gallura, 45 residenti nel territorio della ASL di Nuoro, 4 provenienti dalla ASL di Oristano e 33 pazienti da quelle di Cagliari e Medio Campidano. Il quadro è allarmante: con i reparti trasformati in reparti Covid simili a trincee e il Pronto Soccorso in tilt. A pesare non è soltanto la velocità di diffusione della variante Omicron, ma anche la disomogenea e indecente distribuzione dei ricoveri tra gli ospedali della Sardegna. Nonostante le linee di indirizzo per la gestione dell’emergenza nel nord dell’isola. prevedano il potenziamento dei reparti, a farsi carico dell’emergenza sono a tutt’oggi soltanto l’AOU di Sassari e l’Ospedale Marino di Alghero. Mentre, nonostante la situazione al limite, il Mater Olbia non ha ancora attivato i posti letto covid richiesti dalla Regione con una delibera che risale addirittura al 21 dicembre scorso. Come se non bastasse, anche i pazienti dei territori di Nuoro e Oristano, e addirittura Cagliari, vengono indirizzati a Sassari, costringendo, tra l’altro, i familiari a spostamenti di centinaia di chilometri per avere delle semplici informazioni. Viaggi che dimostrano pochissimo rispetto per i malati, obbligati a spostamenti estenuanti in condizioni di salute precarie e in sofferenza.»
Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca (M5S): «Quanto tempo dobbiamo ancora attendere perché anche gli ospedali galluresi e del centro Sardegna vengano attrezzati a gestire il dilagare dei contagi? Il carico di lavoro che grava su medici e infermieri a Sassari è diventato disumano, con gravissime conseguenze per l’attività ordinaria, che necessariamente non può essere svolta a pieno regime. Ricordiamo, infatti, che – prosegue la consigliera – che l’unico hub dedicato ai pazienti oncologici del centro e del nord Sardegna è quello di Sassari. Un ospedale in cui l’attività ordinaria per i malati di tumore è rallentata e rischia il blocco totale da un momento all’altro».
«A Sassari le criticità riguardano, infatti, tutto l’ospedale, compreso il Pronto soccorso, in cui sostano i pazienti positivi che attendono un letto in reparto, nonostante l’attivazione di 10 posti letto per la somministrazione di anticorpi monoclonali – conclude Desirè Manca -. I reparti Covid, Malattie infettive con 14 posti letto, e il reparto di sub intensiva con 19 posti letto, sono saturi. Tutto ciò mentre la nuova terapia intensiva Ti 30, da 23 posti letto, risulta ancora chiusa perché i lavori necessari all’accreditamento regionale sono partiti con vergognoso ritardo.»
Antonio Caria