«Le strutture dell’Assessorato e dell’Agenzia Agris stanno dedicando il massimo impegno possibile alla pronta definizione di un quadro di regole e procedimenti necessari per dare attuazione all’articolo 13 della legge regionale 17 del 22 novembre del 2021, approvato in Consiglio con ampio consenso. La legge, che stabilisce un percorso finalizzato a trovare una soluzione non più procrastinabile al concreto problema di riduzione della specie nel mare territoriale della Sardegna, prevedeva la chiusura della stagione della pesca del riccio di mare entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Buras, scaduti ieri. Le linee guida sono già state definite da tempo dalle unità operative che partecipano al piano di monitoraggio della risorsa. Agris ha già avviato il lavoro di definizione del Piano operativo per l’attuazione dell’intervento e tempestivamente pubblicherà la manifestazione di interesse per gli aventi diritto.»
A dirlo è l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che fa il punto sugli interventi messi in campo dalla Giunta a sostegno dei pescatori.
“Nei termini previsti dalla norma – ricorda l’assessore Gabriella Murgia – la Giunta regionale ha approvato con delibera del 28 dicembre scorso le direttive di attuazione. L’11 gennaio 2022 è stato riunito il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca e l’acquacoltura per la condivisione e raccolta di osservazioni sulle Direttive approvate dalla Giunta e sulle proposte di disposizioni di dettaglio, approvate con un apposito decreto il 19 gennaio scorso.»
Nel dettaglio, il decreto stabilisce che la remunerazione giornaliera per la prestazione di servizio fornita per l’attività di monitoraggio della risorsa riccio di mare e per la pulizia dei fondali, sia di 250 euro per i pescatori professionali subacquei che operano dalla riva e di 500 euro per chi opera con un’imbarcazione d’appoggio e una persona preposta all’ausilio e al soccorso (250 euro per il pescatore subacqueo, 150 per la persona preposta al soccorso e 100 per le spese relative all’imbarcazione). Se sulla stessa imbarcazione lavorano due pescatori subacquei professionali, la remunerazione giornaliera per la prestazione di servizio fornita è di 600 euro nel caso in cui gli stessi subacquei forniscano reciprocamente l’ausilio e il soccorso, e di 750 euro se oltre ai due pescatori subacquei professionali si trova anche una terza persona imbarcata e preposta all’ausilio e al soccorso.
Il corrispettivo previsto per la prestazione di servizio contrattualizzata viene così erogato: il 20% dell’importo complessivo quale anticipazione, se di interesse del richiedente, alla stipula del contratto, previa accensione di apposita polizza fideiussoria a garanzia dell’anticipazione; il 50% dell’importo complessivo, al temine del regolare svolgimento della metà del numero di prestazioni complessive previste, entro 30 giorni dalla ricezione fattura; il saldo alla regolare conclusione delle prestazioni di servizio previste, previe verifiche di legge e comunque entro 30 giorni dal ricevimento della fattura.
«Le amministrazioni interessate porranno in essere ogni adempimento necessario per garantire agli operatori le forme di salvaguardia del reddito previste dalla legge, fermo restando che i titolari di autorizzazione potranno comunque effettuare le altre tipologie di pesca previste – conclude l’assessore Gabriella Murgia, che assicura il massimo impegno – per trovare soluzioni sia amministrative che normative per far rientrare nel provvedimento anche gli operatori rimasti esclusi per diverse problematiche.»