«Ormai passiamo più tempo a intercettare e capire le nuove regole, a districarci nella burocrazia e a spiegare la nuova normativa ai clienti rispetto ad aprire cantieri, riqualificare immobili, far lavorare le imprese e a creare nuova economia. Siamo molto preoccupati per l’ennesimo cambio di rotta del Governo contro bonus casa e superbonus. Soprattutto non accettiamo che le aziende che lavorano seriamente e rispettano le regole debbano venir accomunate a chi opera fuorilegge.»
La critica arriva da Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna, sulle novità contro le frodi nell’utilizzo dei bonus in edilizia, introdotte nel decreto “Sostegni ter” approvate dal Consiglio dei ministri.
«Le continue modifiche al funzionamento del Superbonus e di tutti gli altri bonus casa – sottolinea Maria Anelia Lai – creano profonde incertezze tali da scoraggiare un mercato importante come quello dell’edilizia e dell’impiantistica sarda che stava crescendo in modo solido e sensibile. Le nostre imprese sono serie ed operano in correttezza e non accettiamo che vengano penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi.»
«Siamo sempre stati i primi a chiedere controllo e rigore nel contrastare le frodi e premiare le imprese serie e virtuose – aggiunge il presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Giacomo Meloni – ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato. Il dubbio è che con questo nuovo Decreto si voglia limitare il contributo dello Stato alla riqualificazione energetica e, di conseguenza, l’efficacia del superbonus e degli ecobonus, infatti, i clienti con norme più restrittive sarebbero “meno invogliati” ad effettuare gli interventi. Non dimentichiamo che già nella Manovra 2022 il Governo aveva tentato di introdurre forti limitazioni al superbonus e agli altri bonus, operazione fermata dall’azione del Parlamento che fece approvare la proroga di questi incentivi che permetteva alle imprese di pianificare lavoro, investimenti e assunzioni, e al cittadino di programmare la riqualificazione del proprio immobile.»
Antonio Caria