«Se davvero il sindaco Mario Conoci ha apprezzato il mio intervento mi aspetto che dia subito seguito a quanto da me dichiarato e rilanci l’azione amministrativa avvalendosi del contributo di chi ha permesso la sua candidatura ed elezione. E quando parlo di contributo, decisivo, cito lo stesso primo cittadino che nel 2019 diceva testualmente: «”Tutta la coalizione deve essere grata all’UDC che ha il merito di aver evitato spaccature e divisioni. Se il centrodestra è riuscito a fare sintesi sul mio nome è perché mei momenti difficili c’è stato l’intervento dell’UDC”.»
Il leader dell’UDC Giorgio Oppi interviene nuovamente sulla crisi in atto nella maggioranza al comune di Alghero, dopo le dichiarazioni del sindaco Mario Conoci.
«Un Sindaco deve avere buona memoria e deve aver ben presente anche il significato della parola equilibrio: equilibrio nel rapporto con i cittadini e con i rappresentanti da essi scelti nella massima assemblea cittadina – aggiunge Giorgio Oppi -. Equilibrio nelle dichiarazioni all’indomani di un vertice di maggioranza e nella replica ad una forza politica da cui ha ricevuto e a cui chiede il sostegno per amministrare la città. Equilibrio nel giudicare il grado di condivisione e l’efficacia delle scelte assunte perché non si dovrebbe mai confondere il consenso mai fatto mancare, è vero, per senso di responsabilità, con la piena e totale approvazione di ogni singola decisione votata in Consiglio.»
«Ci sono tre sostantivi che hanno colpito la mia attenzione nelle parole del Sindaco: condizionamento, prevaricazione, imposizione. Per quanto riguarda l’UDC, confermo che vogliamo condizionare l’azione amministrativa, per migliorarla, senza voler prevaricare e senza voler imporre ma anche senza accettare prevaricazioni e imposizioni. Noi vogliamo solo rappresentare al meglio la delega ricevuta dai cittadini e vogliamo incidere sulle scelte con il nostro contributo di competenze, di idee e di progetti – conclude il leader dell’UDC -. Se siamo messi nelle condizioni di farlo siamo completamente a disposizione, ma pretendiamo lealtà e correttezza che non sono semplici principi a cui ispirarsi ma concetti che vanno dimostrati nei fatti e nel concreto, altrimenti rimangono solo sterili enunciazioni.»