L’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Coronavirus, giunta ormai vicina ai due anni, ha avuto forti ripercussioni sul tessuto socio-economico, in particolare nelle regioni più in difficoltà, tra le quali c’è la Sardegna.
Quali prospettive di ripresa e di sviluppo, per la nostra Isola? Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris, in carica dall’aprile dello scorso anno, dopo la prematura scomparsa di Roberto Frongia, presidente dei Riformatori sardi.
«Tra gli obiettivi programmatici principali ci sono la realizzazione di una rete stradale efficiente e sicura e la riqualificazione degli edifici del patrimonio immobiliare pubblico gestito da Area – esordisce Aldo Salaris -. Al mio insediamento ho dichiarato guerra alle opere incompiute, un lungo elenco che sta iniziando ad assottigliarsi. Ritengo che le incompiute rallentino l’economia e rappresentino un fallimento e oggi i lavori procedono nelle principali arterie della Sardegna.»
«Un importante obiettivo che si concretizzerà nel prossimo futuro – aggiunge Aldo Salaris – è la Ciclovia della Sardegna, per la quale abbiamo ottenuto 33 milioni dal PNRR. Si tratta di un progetto che comprende 52 itinerari per 2.700 km, da Nord a Sud dell’Isola. Una rete strategica, un’opera imponente, un progetto di sviluppo dei territori estremamente innovativo, ecosostenibile, che guarda al futuro e che attrarrà importanti flussi turistici.»
Per quanto attiene l’aspetto prettamente politico, quali sono i progetti dei Riformatori sardi?
«La grande battaglia sull’insularità che va avanti e prosegue senza sosta. È di questi giorni l’apertura dei primi tavoli tecnici tra Regione e Governo, nei quali stiamo trattando i principali temi che porteranno ad adottare i provvedimenti utili a mitigare il grave svantaggio derivante dal vivere in un’isola. Penso alla continuità territoriale, l’insufficienza di infrastrutture, i maggiori costi di energia elettrica. Ogni sardo deve sopportare maggiori costi rispetto ad un connazionale che vive nella penisola, una spesa definita in circa 5.700 euro pro capite l’anno.
Un’altra grande iniziativa che stiamo portando avanti è quella del riconoscimento del patrimonio nuragico presso l’Unesco. Abbiamo la grande fortuna di avere una storia unica al mondo che potrebbe diventare un importante attrattore turistico.»
Parliamo della pandemia.
«La pandemia ha cambiato il mondo e, come governo regionale, siamo uno dei tanti attori che cercano di contrastare questo grave evento straordinario con mezzi ordinari. Ritengo, comunque, che su questi temi la politica regionale abbia reagito al meglio adottando tutte le misure necessarie.»
Cosa aspettarsi dall’anno appena iniziato?
«Il 2022 sarà l’anno della rinascita. Grazie ai fondi del PNRR avremo a disposizione oltre un miliardo di euro per meglio infrastrutturare l’Isola, come ad esempio i fondi per la progettazione di opere che serviranno a realizzare nuovi impianti di produzione di energia idroelettrica e la riqualificazione delle infrastrutture esistenti. Questo si tramuterà in posti di lavoro e servizi più efficienti. La Giunta regionale è al lavoro.»
Un anno fa ci ha lasciato Roberto Frongia…
«Roberto è stato per me un grande amico e padre ispiratore. Sin da subito mi sono riconosciuto nei suoi valori di uomo leale, corretto e con grande passione civica al servizio del prossimo. La sua eredità è grande ed il vuoto incolmabile. Ritengo che il modo migliore per onorarlo sia proseguire nella sua strada.»
Armando Cusa