I 42 giorni di stop forzato causa Covid si sono fatti sentire tutti. L’Hermaea ha lottato con le unghie e con i denti, ma alla fine ha dovuto capitolare contro una coriacea Olimpia Teodora Ravenna, vittoriosa in 5 set nella battaglia del Geopalace.
Dopo un avvio in salita, le aquile tavolarine si sono rifatte con gli interessi dominando il secondo e il terzo parziale. La vittoria sembrava a portata di mano, ma all’improvviso la benzina si è esaurita e le romagnole hanno potuto conquistare il successo in rimonta.
La gara. Coach Dino Guadalupi sceglie Allasia al palleggio, Renieri opposto, Miilen e Maruotti in banda, Barbazeni e Gerosa al centro e Caforio libero. Out Babatunde, operata di recente al menisco. Ravenna, invece, si presenta con l’ex Spinello in diagonale con Fricano, Pomili e Bulovic in posto 4, Torcolacci e Colzi al centro e Rocchi libero.
Incerto il primo set, con le due formazioni che accusano l’inattività commettendo numerosi errori. Ravenna conduce costantemente (16-13), l’Hermaea pareggia i conti con il primo tempo di Barbazeni e, successivamente, dà vita a un lungo punto a punto che pare potersi risolvere in proprio favore dopo l’attacco vincente di Renieri che vale il vantaggio sul 23-22. A quel punto, però, il meccanismo si inceppa e l’Olimpia Teodora ne approfitta per pareggiare con Pomili e poi sorpassare in via definitiva dopo l’attacco out di Maruotti (25-23).
La reazione hermeina non si fa attendere: Caforio e compagne conducono costantemente nel secondo game arrivando a toccare anche il +7 (17-10). Bendandi opta per l’ingresso di Guasti in banda, ma Ravenna non migliora in termini di precisione in attacco e non riesce mai a impensierire le galluresi, capaci di pareggiare nel conto sul 25-17.
Ancor più a senso unico il terzo parziale: le romagnole tengono botta solo in apertura, poi vedono inesorabilmente scappare via un’Hermaea decisamente più in palla. Il block out di Miilen vale la fuga definitiva sul 20-14. Ravenna non ha le forze per rimettere le cose a posto, allora le olbiesi chiudono facilmente sul 25-16 grazie al mani fuori di Renieri e danno l’idea di poter completare l’opera in breve tempo.
La sensazione, però, si rivela errata: il quarto set è infatti un sostanziale monologo delle ospiti, che volano sul +5 con Fricano, per poi prendere il largo con l’attacco in fast di Colzi che vale il 20-14. L’Hermaea si ferma qui, con Bulovic e compagne che non hanno difficoltà nel rimandare il verdetto al tie break con altri 5 punti consecutivi.
Al rientro in campo le isolane provano a grattare il fondo del barile alla ricerca delle ultime energie, ma riescono a opporre una reale resistenza fino al 6 pari. Il Covid è stato più clemente con l’Olimpia Teodora, e i risultati si vedono in maniera inequivocabile. Bulovic e Torcolacci dilagano firmando l’allungo decisivo che vale la vittoria da due punti.
«Nell’analisi della partita si può non tenere in conto la pausa forzata – spiega coach Dino Guadalupi – questo vale sia per noi che per Ravenna. La partita, non a caso, è stata contrassegnata da tanti errori. Il primo set è stato perso per qualche situazione estemporanea che si è verificata nel finale, poi abbiamo ripreso in mano la gara aiutati, va detto, anche da un oggettivo calo dell’avversario. Sinceramente pensavo che Ravenna non avesse le forze per rientrare nel quarto set. Quando è accaduto abbiamo smarrito la lucidità senza riuscire a invertire la rotta. A dicembre noi, così come altre squadre, avevamo trovato la nostra identità tecnica, e ora per ritrovarla ci vorrà pazienza.»
Volley Hermaea Olbia – Olimpia Teodora Ravenna 2-3 (23-25 25-17 25-16 14-25 8-15)
Volley Hermaea Olbia: Miilen 12, Barbazeni 10, Renieri 15, Maruotti 11, Gerosa 6, Allasia 2, Caforio (L), Formaggio, Severin, Minarelli. All. Guadalupi.
Olimpia Teodora Ravenna: Spinello 3, Bulovic 15, Torcolacci 11, Fricano 16, Pomili 16, Colzi 3, Rocchi (L), Guasti 4, Fontemaggi, Foresi, Salvatori. Non entrate: Sestini, Monaco (L). All. Bendandi.
Arbitri: Grassia e Adamo.
Note – Durata set: 26′, 23′, 22′, 22′, 13′; Tot: 106′.
Foto di copertina di Luigi Canu.