Confartigianato Gallura scrive ai Sindaci dei comuni costieri del nord est Sardegna per chiedere la sospensione, o quanto meno lo spostamento temporale, delle ordinanze comunali che impongono, durante i tre mesi estivi, l’interruzione dei lavori di edilizia privata.
«I cantieri sono rimasti chiusi per 2 mesi, rimarranno aperti fino al 31 maggio poi verranno interrotti fino al termine dell’estate per le consuete ordinanze comunali estive – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Gallura e presidente Regionale di Confartigianato Edilizia – di fatto in 5 mesi le imprese potranno lavorare sono per 30 giorni. Il problema rischia di triplicarsi impattando sulle attività edili, che non potranno terminare ciò che avevano iniziato o programmato, sulle strutture ricettive o quelle della ristorazione, che avevano programmato lavori di ammodernamento, ampliamento o messa in norma, e sui privati, che dovranno annullare gli interventi nelle proprie abitazioni.»
Per Confartigianato Gallura, la soluzione sarebbe quella di consentire lo svolgimento di lavori non impattanti, come quelli all’interno di aree private, con orari e modalità ben definite.
«Pensiamo, per esempio, ai lavori di muratura all’interno degli immobili, quelli relativi alla posa di infissi, o al rifacimento delle facciate o alla manutenzione di aree servizi e pertinenze – precisa Giacomo Meloni – escludendo tutti i lavori che comportano l’uso di impalcature o mezzi pesanti sul suolo pubblico.»
L’associazione degli artigiani della Gallura sottolinea come una mancata deroga alle ordinanze potrebbe impattare negativamente sull’economia del Sistema Casa, già pesantemente colpita dalla quarantena, e quindi sulle attività delle imprese e sui dipendenti.
«Auspichiamo che la nostra richiesta possa venir presa in considerazione – conclude il presidente di Confartigianato Gallura – perché darebbe una grossa mano alla ripartenza del settore edile, del turismo e di tutto l’indotto”.