«Apprendiamo dai mezzi d’informazione che sono andati in fumo i 12 milioni di finanziamento destinati alla riqualificazione dell’ex carcere San Sebastiano di Sassari e che questa sarebbe cosa già nota alla politica da tempo, addirittura da quattro anni, ma tenuta ben nascosta alla comunità, a cui era stato fatto credere che l’area avrebbe rappresentato un importante volano per il rilancio economico cittadino. La precedente Giunta guidata da Nicola Sanna aveva infatti pomposamente annunciato nel 2016 la nascita del primo federal building nella Regione Sardegna, una avveniristica cittadella giudiziaria, progetto presentato appunto come una importante occasione di sviluppo e di recupero urbanistico della struttura, dopo gli accordi siglati da diversi enti dell’amministrazione pubblica sin dal 2014.»
Sono le parole di Giovanni Fara, del coordinamento di Caminera Noa, che aggiunge: «Del piano rimangono ora le transenne che intralciano il marciapiede di via Roma, la promessa di ultimare le bonifiche e il classico teatrino del rimpallo delle responsabilità tra la vecchia amministrazione e quella guidata oggi da Nanni Campus, il quale, a prescindere di chi siano le colpe, si è guardato bene dal rendere partecipe la comunità del suo naufragio».
«Riteniamo sconcertante l’atteggiamento della politica di palazzo, sempre più scollata dagli interessi dei cittadini, tenuti completamente all’oscuro delle dinamiche che hanno portato all’attuale situazione – conclude Giovanni Fara -. Sarebbe stato sensato, sin da subito, mettere il vecchio carcere al centro di un progetto di riqualificazione al servizio dei giovani, degli studenti e delle tante associazioni culturali, artistiche e mutualistiche che operano sul territorio. È tempo di riprenderci il diritto di decidere sugli spazi che appartengono alla collettività, di decidere sul loro utilizzo e riutilizzo, coinvolgendo dal basso i cittadini, le associazioni e i comitati, nell’interesse di tutti e tutte e non dei pochi che fanno e poi disfano a seconda di logiche ed interessi estranei alla collettività.»
Sono le parole di Giovanni Fara, del coordinamento di Caminera Noa, che aggiunge: «Del piano rimangono ora le transenne che intralciano il marciapiede di via Roma, la promessa di ultimare le bonifiche e il classico teatrino del rimpallo delle responsabilità tra la vecchia amministrazione e quella guidata oggi da Nanni Campus, il quale, a prescindere di chi siano le colpe, si è guardato bene dal rendere partecipe la comunità del suo naufragio».
«Riteniamo sconcertante l’atteggiamento della politica di palazzo, sempre più scollata dagli interessi dei cittadini, tenuti completamente all’oscuro delle dinamiche che hanno portato all’attuale situazione – conclude Giovanni Fara -. Sarebbe stato sensato, sin da subito, mettere il vecchio carcere al centro di un progetto di riqualificazione al servizio dei giovani, degli studenti e delle tante associazioni culturali, artistiche e mutualistiche che operano sul territorio. È tempo di riprenderci il diritto di decidere sugli spazi che appartengono alla collettività, di decidere sul loro utilizzo e riutilizzo, coinvolgendo dal basso i cittadini, le associazioni e i comitati, nell’interesse di tutti e tutte e non dei pochi che fanno e poi disfano a seconda di logiche ed interessi estranei alla collettività.»
Antonio Caria